Hill House, la nuova serie tv di Netflix, è arrivata da pochi giorni sulla piattaforma di streaming, ottenendo un'ottima accoglienza e ora il regista Mike Flanagan ha svelato che aveva pensato a un altro finale per la storia.
Attenzione, ovviamente la notizia contiene degli spoiler. Non proseguite se non avete completato la visione dei dieci episodi!
La serie horror tratta dal romanzo scritto da Shirley Jackson si conclude con i membri della famiglia Crain rimasti in vita che celebrano l'uscita dal tunnel della droga di Luke (Oliver Jackson-Cohen) un anno dopo quanto accaduto nella stanza rossa della dimora.
Flanagan ha spiegato: "Per un po' di tempo abbiamo pensato che sopra quel monologo finale, sopra l'immagine della famiglia riunita, avremmo messo la finestra della Stanza Rossa alle spalle dei protagonisti. Per un periodo è stato quello il piano. Forse non erano mai usciti da quella stanza".
Il regista ha però cambiato idea: "La notte prima di girarla mi sono seduto sul letto e mi sono sentito colpevole per quella scena. Pensavo fosse crudele e questo mi ha sorpreso. Ero finito per innamorarmi così tanto dei personaggi che volevo fossero felici. Sono arrivato al lavoro e ho detto 'Non voglio mettere quella finestra. Penso sia cattivo e ingiusto'".
Il filmmaker ha quindi concluso ribadendo: "Abbiamo vissuto questo percorso per dieci ore, un paio di minuti di speranza per me erano importanti".
Il regista della serie - a proposito, qui potete leggere la nostra recensione di Hill House - ha quindi affrontato il fatto che Hugh, Nell e Olivia siano ancora nella casa, essendo intrappolati dopo la morte: "Steven eredita la responsabilità di Hugh e l'edificio è ancora lì, ancora infestato e tutti sono ancora intrappolati. Ma sono insieme. Si tratta di una situazione un po' dolce e amara al tempo stesso. Quando pensiamo alle famiglie, è ciò che ci rimane. Siamo bloccati con la nostra famiglia a prescindere da tutto il resto e anche se non andrà bene, anche se non riavremo mai indietro quello che abbiamo perso, almeno possiamo trovare un modo per vivere con quella situazione. Quella poca dose di conforto significa molto per me. Potremmo aver scelto di essere molto cinici, e lo abbiamo quasi fatto, ma sono felice che non sia stato così".