Subito dopo l'annuncio sull'uscita di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, che è stata posticipata al 17 luglio 2009, gli uffici della Warner sono stati inondati dalle mail dei fan della saga ispirata ai romanzi di J.K. Rowling, che hanno espresso il loro disappunto per la decisione della major.
In risposta al vasto fanbase del maghetto inglese, il presidente della Warner, Alan Horn ha rilasciato un comunicato stampa nel quale giustifica ancora una volta il provvedimento che è stato preso e assicura il pubblico che varrà la pena aspettare ancora tanti mesi per l'uscita del film.
"Vi assicuro che insieme a voi condividiamo la passione per Harry Potter, e non faremmo nulla che possa nuocere alla riuscita dei film" _ - ha affermato Horn - "Negli ultimi dieci anni abbiamo curato scrupolosamente la realizzazione di ogni pellicola, rispettando l'integrità dei romanzi dai quali erano tratte. Sappiamo anche che è grazie al vostro contributo e al vostro entusiasmo, se la saga è diventata quello che è oggi, e vi ringraziamo per questo. Non era nostra intenzione deludervi spostando la data di uscita di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, e assicuriamo che la decisione non è stata presa alla leggera."_
Il presidente della Warner ha concluso il suo discorso sostenendo che anche se ci sarà da aspettare qualche mese per l'uscita del sesto Harry Potter, i tempi di attesa tra Il Principe Mezzosangue e l'atteso primo capitolo di Harry Potter e i doni della Morte, che uscirà a novembre 2010, saranno relativamente brevi.
Nei giorni scorsi il giovane attore londinese - che il mese scorso ha compiuto 19 anni - ha fatto parlare di se dopo aver ammesso alla stampa di essere affetto da disprassia, un disturbo neurologico particolarmente complesso che gli era stato diagnosticato durante l'infanzia e che gli ha reso particolarmente difficili gli anni della scuola. Dopo aver ottenuto il ruolo di Harry Potter però, l'attore è riuscito ad avere la meglio sul suo problema, acquistando sicurezza ed autostima, anche se ancora oggi la malattia gli rende difficile la coordinazione dei movimenti in gesti semplici, come allacciarsi le scarpe.