I personaggi di Gomorra - la serie sono diventati ormai celebri, ma non tutti sanno che alcuni sono ispirati a figure realmente esistite, anche se i loro nomi sono stati cambiati. Ad esempio il personaggio di Gennaro Savastano è ispirato a Cosimo Di Lauro, che divenne il capo dell'omonimo clan di Secondigliano dopo che il padre Paolo si diede alla latitanza. Nella serie televisiva basata sul libro di Roberto Saviano il personaggio è interpretato da Salvatore Esposito.
Cosimo Di Lauro à nato a Napoli l'8 dicembre del 1973, primogenito del boss Paolo Di Lauro, capo dell'omonimo clan. Per il suo modo di vestire, sempre alla moda e con abiti firmati, era conosciuto con il soprannome di Don Eleganza, un altro soprannome affibbiatogli (decisamente meno lusinghiero) fu quello di 'O Chiatt (il grasso), ma i giornali si riferivano a lui come Il principe reggente.
Paolo Di Lauro - boss che ha ispirato il personaggio di Pietro Savastano in Gomorra - la serie - dopo la morte del figlio Domenico, per il dolore e per sfuggire alla polizia si ritirò nel casertano sotto la protezione del capo clan Antonio Bardellino, e da quel momento Cosimo lo sostituì alla guida del clan. Il padre aveva decentralizzato la sua organizzazione, gli spacciatori gli pagavano una quota ma erano liberi di comprare la droga in altri posti, l'idea era quella di creare una sorta di franchise dello spaccio. Cosimo appena divenne capo decise di centralizzare la distribuzione della droga. La sua prima mossa fu quella di sostituire i vecchi capozona con uomini di sua fiducia, e secondo gli inquirenti i primi a cadere vittime di questa sorta di epurazione furono Raffaele Duro e Salvatore Panico - il 22 gennaio 2004 - e Federico Bizzarro, il 26 aprile 2004. Le indagini stabilirono che Cosimo Di Lauro era stato il mandante degli omicidi, gli uomini erano i referenti di Mugnano e Melito e il nuovo boss li sostituì con uomini scelti personalmente da lui.
Questi omicidi diedero inizio alla cosiddetta Faida di Scampia: il modo di gestire il clan da parte di Cosimo Di Lauro non piacque ai vecchi spacciatori e uno degli uomini di spicco del clan, Raffaele Amato, si rifugiò in Spagna per fuggire ai Di Lauro che lo avevano accusato di aver sottratto del denaro al clan. Al suo ritorno si unì con altri componenti del clan, insoddisfatti della politica di Cosimo Di Lauro, dando vita a quella che è conosciuta come la Faida si Scampia, durante la quale, tra il 2004 ed il 2005, furono ammazzate circa sessanta persone.
La Faida ridimensionò il potere del clan Di Lauro, Cosimo fu arrestato il 21 gennaio 2005 nel quartiere di Scampia. Nel febbraio 2008 è stato condannato a quindici anni di reclusione per associazione camorristica, Il 13 dicembre 2008, è stato condannato all'ergastolo per aver ordinato l'omicidio di Gelsomina Verde (una vicenda che è stata rievocata anche in un episodio della prima stagione di Gomorra - la serie) ex fidanzata di un gangster rivale degli Scissionisti, Gennaro Notturno, il 21 novembre 2004. Gelsomina è stata rapita, torturata e successivamente uccisa dai membri del clan di Duro, nel tentativo di farle rivelare dove si nascondesse il fidanzato.
Cosimino Di Lauro - che ha in comune con Genny Savastano i capelli lunghi, anche se Gennaro li porta quasi sempre acconciati come una cresta - è detenuto al 41 bis (carcere duro) nel penitenziario milanese di Opera, e alcuni anni fa, alla vigilia di un altro processo che lo vedeva imputato come mandante dell'omicidio di Mariano Nocera, gli inquirenti commentando il comportamento del detenuto dichiararono a Stylo 24: "Di Lauro continua ad avere atteggiamenti di resistenza passiva nei confronti del personale del penitenziario ed è stato colto più volte a compiere gesti che comunemente indicano minata stabilità psichica. Si vuol cercare di capire se si tratti di un tentativo di simulazione per cercare magari di ottenere l'infermità mentale o se sia uno stato depressivo indotto dal prolungato periodo di isolamento".