Nel secondo episodio di Gomorra 3 è stata girata una delle scene più spaventose della serie: Genny e Joaquin fanno a pezzi due narcotrafficanti rivali in un supermercato. Il regista Claudio Cupellini ed altri componenti del cast spiegano come è stata realizzata la scena.
Gomorra - La Serie ci ha abituato a scene molto crude e del resto non potrebbe essere altrimenti visti i temi trattati. Secondo i protagonisti della serie una delle scene più difficili da girare è stata quella del supermercato nell'episodio Hasta la muerte, il secondo della terza stagione di Gomorra. Salvatore Esposito nel video del making of pubblicato da Sky afferma che la scena del supermercato è stata tragica e violenta perché "Genny e Joaquin hanno traslato l'arte di ammazzare dei cartelli portandola a Roma". La scena infatti ricorda gli omicidi dei cartelli sudamericani con i narcotrafficanti rivali fatti a pezzi nel reparto macelleria del supermarket. L'aiuto regista Enrico Rosati spiega che per far sparire i cadaveri Genny e Joaquin li fanno a pezzi con una sega e li usano come deterrenti contro i loro nemici.
Nel video il regista Claudio Cupellini confessa che è stata una scena complessa per il carattere emotivo: "bisognava raccontare l'orrore che prova Gegè, il contabile che si trova improvvisamente catapultato in una realtà a lui sconosciuta". Cupellini parla di una scena cruda anche se non si vede nulla: "sono la musica, le luci e l'ambientazione che la rendono tale".
Dopo che il regista ha precisato che le parti anatomiche umane sono prostetiche, la parola passa al responsabile del make up designer Giulio Pezza che racconta: "per preparare al meglio la scena è stato ricostruito tutto il corpo umano, facendo il calco sull'attore per rendere l'effetto più credibile". I pezzi anatomici sono stati imbustati insieme a dei pezzi di carne di animale e per questa scenografia sono stati usati venti litri di sangue. La costumista Susanna Mastroianni spiega che gli attori indossavano grembiuli trasparenti pieni di schizzi di sangue, i grembiuli coprivano i vestiti degli attori ma gli schizzi di sangue al colpo d'occhio sembravano essere cosparsi sui i vestiti dei protagonisti. Il finale è di Salvatore Esposito che spiega che loro si sono divertiti a fare a pezzi questi cadaveri, ovviamente finti, perché è necessario ribadire: "il nostro lavoro è finzione".