Fiorello, lite condominiale a Venezia per un ascensore nel cortile di Palazzo Ca’ Bernardo

Anche Fiorello litiga con i condomini: il noto showman è finito al centro di una diatriba con i coinquilini di Palazzo Ca' Bernardo a Venezia.

Fiorello, proprio come tutti noi, si è trovato coinvolto di un'infuocata lite condominiale a Venezia, finita sulle pagine dei giornali proprio per la presenza dello showman siciliano, Rosario Fiorello risulta infatti tra gli inquilini di Palazzo Ca' Bernardo, struttura neogotica che si affaccia sul Canal Grande a Venezia, dove i condomini stanno litigando a causa di un ascensore. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera.

Palazzo Ca' Bernardo fu costruito dalla famiglia Bernardo nella prima metà del quattrocento e nel settecento fu affrescato internamente. È un edificio di tre piani con un ammezzato nel sottotetto, stiamo quindi parlando di uno di quei palazzo storici dove ogni ristrutturazione suscita polemiche tra i condomini e deve essere approvata dalla Soprintendenza.

Nell'ultima assemblea condominiale si è parlato della realizzazione di un ascensore, anche per favorire i condomini afflitti da problemi di deambulazione. Il progetto, come riporta l'edizione veneta del Corriere della Sera, è stato presentato dall'architetto Stefano Zorzi, ma due condomini, Gaby Wagner, ex modella, e suo marito, l'avvocato Jean Marie de Gueldre, si sono opposti con fermezza. La designer e fotografa ha dichiarato al quotidiano milanese "È impensabile realizzare un manufatto del genere in un cortile come il nostro, da tutelare per il suo pregio artistico e culturale".

Rosario Fiorello occupa il terzo piano del palazzo, ma stando alle dichiarazioni dei vicini "lo sta restaurando per creare due appartamenti, di cui uno sarà venduto". Lo showman ha votato a favore del progetto di Zorzi, e l'unico voto contrario è proprio quello della Wagner "Si può rendere accessibile la casa in un modo più rispettoso", ha detto al giornale a cui ha espresso il timore che l'ascensore venga usato soprattutto dai clienti che andranno ad occupare le strutture a uso turistico del secondo piano: "Il progetto prevede che si inseriscano le corsie del manufatto tra le finestre della mia camera da letto, i disagi saranno notevoli".

L'architetto Zorzi, da parte sua, garantisce che l'impatto sarà minimo: "l'ascensore sarà insonorizzato e saranno usati materiali in sintonia con l'edificio: ci sarà una "cabina" nuda il cui armadio non sarà a vista". A prescindere dalle beghe condominiali, come abbiamo detto, l'ultima parola spetta alla soprintendenza, che dovrà approvare il progetto presentato dall'assemblea condominiale.