Il catalogo di Netflix include anche Final Destination, classico dell'horror adolescenziale distribuito al cinema nel 2000 e pilota di un ricco franchise. La decisione del colosso dello streaming, però, è stata quella di eliminare una sequenza fondamentale per il senso della prima parte di Final Destination. In modo particolare, la scena eliminata riguarda l'incidente aereo che avvia il titolo. Si tratta di una scena chiave perché anticipa le morti dei personaggi in aereo prima che, effettivamente, l'incidente avvenga.
Come riporta ScreenRant, il 2000 è stato un anno di primaria importanza per il genere dell'horror adolescenziale. Reduce dal clamoroso successo de Il sesto senso e The Others, il genere ha prodotto il primo episodio del franchise di Final Destination e di Scary Movie, saghe rivolte principalmente ad un pubblico di giovanissimi. Durante i primi anni del nuovo millennio e in attesa dello sdoganamento del torture-porn e del quiet-horror, il genere ha abbandonato le atmosfere da slasher e ha abbracciato un target decisamente teen-oriented. In modo particolare, Final Destination ha segnato un punto di arrivo per l'horror adolescenziale. Le prime sequenze del film introducono il concetto di fato posto in relazione con la morte.
Alex Browning, infatti, ha una premonizione e vede che l'aereo su cui sta per imbarcarsi con la sua classe precipiterà durante il decollo. Saliti sull'aereo che condurrà lui e la sua classe in gita d'istituto a Parigi, Alex e Tod provano a fare di tutto per convincere tutti i passeggeri ad abbandonare il volo. In effetti, riusciti a scendere in tempo, i ragazzi assistono al disastro avvenuto durante il decollo. La scena eliminata riguarda il personaggio di Tod e la sua presa in giro nei confronti di Alex. Probabilmente, Netflix ha scelto di eliminare la sequenza in seguito alle polemiche sorte con il controverso finale della prima stagione di Tredici.
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Quasi tutti i personaggi che vanno incontro alla morte in Final Destination sono riusciti a presagire il modo in cui sarebbero deceduti. Tale costruzione fa parte della riflessione del film sul fato e sul destino. L'unico presagio ad essere stato eliminato da Netflix, però, è proprio quello di Tod perché ha a che fare con il suicidio. In definitiva, il presagio di Tod non è così fondamentale come sembrerebbe ma è emblematico del modo in cui sembra lavorare e agire Netflix. Altre "censure" potrebbero essere presenti dappertutto e l'augurio è quello che il gigante del Video on Demand segnali attraverso un disclaimer iniziale le modifiche apportate ai singoli film.