Ewan McGregor ha spiegato quanto essere diventato padre lo abbia cambiato profondamente in un'intervista rilasciata insieme alla moglie Mary Elizabeth Winstead. I due protagonisti della serie Un gentiluomo a Mosca hanno infatti lavorato per la prima volta insieme, dovendo trovare un difficile equilibrio tra la propria carriera e la vita privata.
Gli impegni come genitori
Ewan McGregor e Mary Elizabeth Winstead hanno svelato che entrambi, quando iniziano un nuovo progetto, soffrono di una specie di sindrome dell'impostore.
L'attrice ha però sottolineato che quando si ha un figlio piccolo a casa la situazione è molto diversa: "Quando non sei sul set sei solo un genitore. Non hai realmente il tempo di pensare a quello che provi pensando al personaggio. Stai semplicemente occupandoti del bagnetto e della cena. Non analizzo così tanto come facevo in precedenza. Non hai il tempo di sederti e analizzare troppo e preoccuparti di tutto il resto".
Ewan McGregor: i 10 migliori film dell'attore
L'impatto della paternità
Nella serie Un gentiluomo a Mosca il Conte, al centro della trama, deve occuparsi di una ragazzina la cui madre se ne va dalla città per seguire il marito. McGregor ha quindi spiegato come si è sentito vicino a quella parte della storia: "Ho cinque figli e una delle mie figlie è adottata. Me ne sono reso conto mentre stavamo girando. Ho capito: 'Questa è una storia sull'adozione. Mi piace quella parte perché ha amo quell'aspetto della mia vita".
Ewan ha così sottolineato che diventare padre ha avuto un impatto molto importante nella sua vita: "Penso che sia vero che si è due persone diverse prima di avere figli e dopo. Non hai questa responsabilità nei confronti di un'altra vita umana, non hai questa esperienza fino a quando qualcuno ti chiama Papà".