Qualche anno fa Eva Green avrebbe dovuto lavorare nel film di fantascienza A Patriot insieme a Charles Dance e Helen Hunt, se non fosse che la produzione è stata interrotta nel 2019. Adesso l'attrice dovrebbe comparire presso la Corte Suprema inglese per via della fine improvvisa di questo progetto. Alcuni documenti su quanto accaduto rivelano che l'attrice ha definito il produttore esecutivo del film un "sociopatico subdolo" e "vomito puro".

Secondo quanto riportato da news.yahoo.com, Eva Green ha fatto causa alla società di produzione di A Patriot, la White Lantern Films, sostenendo di avere diritto al suo compenso di 1 milione di dollari indifferentemente dalla cancellazione. Dal suo punto di vista quanto accaduto non ha nulla a che fare con questa somma, in base alla cosiddetta disposizione "pay or play".
La White Lantern Films, invece, si sta difendendo dalle accuse affermando che Eva Green aveva fatto "richieste irragionevoli" all'epoca e minato la produzione del film, richiedendole il pagamento di 1 milione di dollari e il risarcimento dei danni.
I documenti del tribunale riportati da The Guardian inoltre, rivelano alcuni scambi di messaggi su Whatsapp parecchio diretti in cui Eva Green ha definito Jake Seal (uno dei produttori esecutivi del film) "cattivo", un "pazzo", un "sociopatico subdolo" e "vomito puro", etichettando anche Terry Bird (sempre un produttore) come un "fottuto deficiente".
Sempre in base a questi documenti pare che la Green non fosse per nulla soddisfatta del budget stanziato per le riprese, a suo dire la metà di quanto le era stato comunicato. Alla situazione bisogna anche aggiungere alcuni scontri per l'assunzione del personale.
Il processo a Londra durerà otto giorni, con Eva Green che dovrebbe testimoniare lunedì 30 gennaio.