Ethan Hawke, entrato nel MCU tramite la serie Moon Knight, ha parlato dei film Marvel, spiegando come possano esistere anche grandi opere incentrate sui supereroi ma sottolineando come i giovani d'oggi non debbano crescere con l'idea che questo genere di film rappresentino l'unico cinema esistente.
Francis Ford Coppola li ha definiti "spregevoli". Denis Villeneuve ha avvertito che ci hanno trasformato in "zombie" e Martin Scorsese ha detto che non sono cinema: insomma, i film Marvel negli ultimi anni hanno diviso il pubblico e gli addetti ai lavori, tra chi li ama e chi, invece, non li considera neanche meritevoli di attenzione. Uno degli ultimi ad entrare nel MCU è stato Ethan Hawke, presente nella serie Moon Knight, e proprio l'attore statunitense si è espresso sull'argomento "film Marvel" durante un'intervista riemersa di recente e rilasciata nel 2018 a RayWork Productions.
Hawke ha spiegato così la distinzione tra film Marvel e indie d'autore: "Amo i film sui supereroi, amo i film d'autore. Non credo che ci sia una differenza tra arte di alto livello e arte di basso livello. Ci sono film in cui le persone mettono il loro cuore e ci sono film tramite cui le persone cercano solo di incassare. E quelli che mi piacciono sono quelli in cui le persone mettono il loro cuore, e questo puoi sentirlo sia in un film di supereroi che in un film d'autore".
Hawke ha continuato: "Stavo ironizzando sul fatto che se Logan, Il cavaliere oscuro e Doctor Strange sono grandi film, allora cos'è Fanny e Alexander?". E visto che il film semi-autobiografico di Ingmar Bergman potrebbe non essere noto a tutti, Hawke ha incoraggiato gli spettatori moderni a conoscere la storia del cinema. "Questi tre che ho citato sono i miei film di supereroi preferiti e sono grandi film. Ma non sono l'unica cosa, e i giovani di oggi stanno crescendo pensando che, sai, è tutto ciò che c'è".
Allo stesso modo, Hawke ha sottolineato che i film Marvel "non sono Bresson e non sono Bergman". Ha quindi detto: "Sono andato a vedere Logan perché tutti dicevano 'Questo è un grande film' e io ero tipo 'Davvero? No, questo casomai è un bel film di supereroi'. C'è una differenza, anche se le grandi imprese non pensano che ci sia una differenza. I grandi studi vogliono che tu pensi che questo sia un grande film perché vogliono trarne profitto".