Dal complesso di Edipo in poi la psicanalisi si è adoperata per sviscerare la natura complessa del legame che si instaura tra una madre e il proprio figlio. Un rapporto ipoteticamente pieno d'amore si può trasformare in un abisso di orrore senza fine. Almeno questo è ciò che accade in E ora parliamo di Kevin, viaggio alla scoperta di un legame malato e perverso tra una madre dall'esistenza distrutta, interpretata dalla straordinaria Tilda Swinton, e un figlio inquietante e mefistofelico ottimamente incarnato da Ezra Miller. Attraverso continui salti temporali in avanti e in indietro, intervallati talvolta da immagini simboliche, il pubblico nel corso della visione è chiamato a rimettere insieme i pezzi del puzzle fino a ricostruire la storia di una famiglia come tante tormentata da un tarlo che la porterà alla distruzione.
Di certo alla regista scozzese Lynne Ramsay non manca il coraggio nel proporre una vicenda sconvolgente narrata con stile espressionista, quasi grottesco, senza fare sconto alcuno allo spettatore. La pellicola, diretta con personalità e ottimamente recitata (a fianco dei due protagonisti troviamo il grande John C. Reilly nei panni del marito di Tilda Swinton), ha riscosso grande successo a livello internazionale portandosi a casa il BIFA per la miglior regia e l'European Film Award per la migliore interpretazione femminile. E ora parliamo di Kevin arriverà al cinema il 17 febbraio distribuito da Bolero Film. A introdurre il film oggi Movieplayer.it vi offre una videointervista esclusiva con Lynne Ramsay. Lasciamoci accompagnare dalla regista alla scoperta dei segreti del film.