Kazuhiko Torishima, il primo editor di Dragon Ball, non era un appassionato di manga shonen quando cominciò a lavorare con Akira Toriyama. Anzi, preferiva i manga per ragazze pubblicati dalla concorrenza. Eppure, proprio questa distanza lo portò a rivoluzionare l'approccio editoriale, lasciando un segno indelebile nella storia del fumetto giapponese.
L'editore di Dragon Ball che cambiò lo Shonen senza amarlo
Quando Akira Toriyama mosse i primi passi nell'industria del manga, non avrebbe mai immaginato di dover collaborare con un editor che... non amava nemmeno i manga. Kazuhiko Torishima, oggi leggenda vivente nel mondo dell'editoria giapponese, è stato l'uomo dietro il successo di Dr. Slump e Dragon Ball. Ma all'epoca, confessava candidamente che "i manga shonen che leggevo erano pessimi. Perché non potevano essere più simili agli shojo?". Parole riportate da David Evelyn, traduttore inglese del suo recente manuale tecnico Dr. Mashirito's Ultimate Manga Techniques, durante il podcast Kanzenshuu. Toriyama stesso, inizialmente diffidente, si chiedeva: "Perché sto lavorando con questo tizio che non sembra nemmeno apprezzare quello che facciamo?".

Assunto da Shueisha nel 1976, Torishima trascorreva più tempo negli uffici della rivale Shogakukan leggendo manga per ragazze che a immergersi nelle pagine di Shonen Jump. Ma fu proprio questa deviazione non convenzionale a generare l'intuizione: portare la profondità emotiva e l'eleganza narrativa dello shojo nel cuore pulsante dell'azione shonen. Il risultato? Un nuovo standard. Nel suo manuale, ogni "pagina" è in realtà una spread, doppia tavola che - secondo lui - rappresenta "l'unità fondamentale della narrazione manga".
Oggi Torishima siede nel consiglio direttivo di Bushiroad, ma il suo impatto è tangibile in ogni tratto d'inchiostro che riecheggia dalle pagine di Dragon Ball. E mentre il volume Ultimate Manga Techniques è ora disponibile in inglese, non resta che riconoscere che a volte, per rivoluzionare un genere, serve proprio qualcuno che non lo ami.