Denzel Washington liquida la cancel culture: “Non puoi essere cancellato se non hai mai partecipato”

Durante una recente intervista, il due volte premio Oscar ha spiegato perché non teme la cancel culture e ha ribadito che la sua unica guida è la fede in Dio, non l'approvazione del pubblico o dei follower.

Denzel Washington

Denzel Washington, due volte vincitore dell'Oscar e da decenni volto di primo piano a Hollywood, ha affrontato senza esitazioni il tema della cancel culture. L'attore, protagonista del nuovo film Highest 2 Lowest, ha spiegato di non vivere con il timore di essere "cancellato", poiché non ha mai dato troppo peso al consenso pubblico. "Non puoi essere cancellato se non hai mai partecipato", ha affermato con decisione.

La dichiarazione è arrivata durante un'intervista con Complex News, in cui Washington era affiancato dal suo storico collaboratore Spike Lee. Alla domanda dell'intervistatrice Jillian Hardeman-Webb sul rischio di perdere il sostegno del pubblico, l'attore ha replicato con una controdomanda: "Cosa significa davvero essere cancellati?".

La critica al valore dei follower e al consenso virtuale

Washington ha poi chiarito di non considerare i "follower" una misura valida del valore di un artista. "Non mi importa chi segue chi. Non puoi guidare e seguire allo stesso tempo. Io non seguo nessuno: seguo lo spirito, seguo Dio, non seguo l'uomo". L'attore ha ribadito che la sua fede rappresenta la bussola principale della sua vita, mentre i numeri dei social per lui restano privi di reale importanza.

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Highest 2 Lowest: Spike Lee e Denzel Washington sul red carpet di Cannes 2025

Con ironia, ha aggiunto: "Non farmi iniziare a parlare di questo argomento, perché già mi stringe il petto. Non puoi essere cancellato se non hai mai partecipato". Un messaggio che appare come una dichiarazione di indipendenza in un'epoca in cui la popolarità online spesso condiziona la carriera di molti personaggi pubblici.

Le riflessioni di Washington arrivano mentre è nelle sale Highest 2 Lowest, il film che segna la quinta collaborazione con Spike Lee, la prima dopo quasi vent'anni. La pellicola, prodotta da A24 e Apple, è un adattamento moderno di High and Low di Akira Kurosawa e vede l'attore nei panni di un magnate dell'industria musicale coinvolto in un drammatico caso di rapimento e riscatto. Inoltre, secondo lo stesso Lee, questo non sarà l'ultimo progetto condiviso con Washington.

"Non recito per gli Oscar": il pensiero dell'attore sui premi

In questi giorni Washington è tornato a far discutere anche per alcune parole sugli Academy Awards. In un'intervista rilasciata a Jake's Takes, l'attore ha affermato: "Non recito per gli Oscar. Ho vinto quando forse non lo meritavo e ho perso quando avrei dovuto vincere. Gli uomini danno i premi, ma è Dio che dà la ricompensa".

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The Equalizer 3: Senza tregua - Denzel Washington in una scena d'azione

Washington, che ha vinto l'Oscar per Glory nel 1989 e per Training Day nel 2001, ha sottolineato che i riconoscimenti non rappresentano la vera misura del suo lavoro. "Alla fine della vita, quegli Oscar non mi serviranno a nulla. Non mi sto vantando, è semplicemente la mia prospettiva".

Con le sue parole sulla cancel culture e sugli Oscar, Denzel Washington si conferma una delle voci più indipendenti di Hollywood. Lontano dalle logiche dei social e dal bisogno costante di approvazione, l'attore ribadisce che la sua carriera è guidata dalla fede, dall'impegno e dalla coerenza personale. Un approccio che lo rende, ancora oggi, un punto di riferimento per pubblico e colleghi.