Daniel Radcliffe ha svelato perché non ha diretto il documentario David Holmes: The Boy Who Lived, in cui si racconta la storia del suo stunt nella saga di Harry Potter che è rimasto paralizzato durante le riprese del film.
Il progetto è stato distribuito negli Stati Uniti sulla piattaforma di streaming Max il 15 novembre.
L'ammissione di Daniel
Durante una proiezione di David Holmes: The Boy Who Lived, seguita da una sessione di domande e risposte, Daniel Radcliffe ha dichiarato che pensava di sapere come dirigere un documentario, ma si è presto reso conto che non era in grado di farlo.
L'attore ha così rinunciato alla regia, ma è rimasto coinvolto come produttore esecutivo.
Radcliffe ha sottolineato: "Avevo sempre voluto fare qualcosa su Dave perché volevo condividere con il mondo il tipo di persona che è. E la naturale umiltà di Dave significava che è stato, per un po', insicuro. Voleva realizzare qualcosa che parlasse più in generale delle controfigure". La star di Harry Potter ha inoltre raccontato: "Alla fine l'ho convinto che avrebbe dovuto essere protagonista e al centro del film. E abbiamo girato delle scene perché ho pensato che non avevo mai fatto niente del genere e che sapevo come dirigere un documentario. Ma ho scoperto che non è vero".
I dettagli del progetto
Il documentario è diretto da Dan Hartley e affronterà il drammatico incidente in cui David Holmes ha subito la frattura che ha causato la paralisi, e quanto accaduto dopo.
Il ginnasta stava lavorando a Harry Potter e i doni della morte - parte 1 quando un'esplosione che doveva far parte di una scena d'azione lo ha fatto crollare a terra, lasciandolo paralizzato dal torso a causa di una lesione spinale che ha stravolto la sua vita.