Michael B. Jordan sarebbe in trattative per debuttare come regista con il film Creed 3 che lo rivedrà anche impegnato come attore nel ruolo del protagonista Adonis Creed, dopo le esperienze del 2015 e del 2018.
Nelle scorse ore Deadline ha riportato in esclusiva che Michael B. Jordan non si limiterà a recitare in Creed 3 ma sarebbe in trattative per ricoprire anche il ruolo da regista. Se la notizia venisse confermata, il film segnerebbe il debutto alla regia per l'attore che è stato protagonista dei primi due spin-off di Rocky.
Ricordiamo che il primo Creed è stato diretto da Ryan Coogler, che ha lavorato con Jordan anche nei film Prossima fermata Fruitvale Station e Black Panther. Il secondo Creed, invece, è stato diretto da Steven Caple Jr. Creed 3 segnerà quindi il nono capitolo della serie cinematografica di Rocky, iniziata con lo storico film attraverso cui Sylvester Stallone vinse l'Oscar per il miglior film nel 1977.
Nel 2019, Michael B. Jordan ha recitato nel film drammatico sulla giustizia razziale Il diritto di opporsi che lo vedeva protagonista nei panni di Bryan Stevenson. Lo vedremo presto in Without Remorse, film diretto da Stefano Sollima e tratto dall'omonimo romanzo di Tom Clancy. È la storia di John Clark (Jordan), agente della CIA, deciso a vendicare l'omicidio di sua moglie. L'uomo si ritroverà, però, al centro di una cospirazione molto più grande. Il film dovrebbe essere il primo capitolo di un franchise incentrato sul personaggio di Clark.
Inoltre, l'attore statunitense sarà diretto da Danny Boyle in Methuselah, film incentrato sulla figura biblica di Matusalemme e che racconterà la storia di un uomo di 1.000 anni che ha usato il suo tempo sul pianeta per sviluppare una serie senza precedenti di abilità di sopravvivenza. Michael B. Jordan si riunirà poi a Ryan Coogler per il film Wrong Answer che racconterà la storia di alcuni insegnanti di una scuola di Atlanta rei di aver creato un racket di falsificazioni di test scolastici. Jordan interpreterà Damany Lewis, uno degli insegnanti. Il film si baserà su un articolo scritto sul New Yorker nel 2014 da Rachel Aviv.