Stuart Beattie, lo sceneggiatore di Collateral, aveva solo diciassette anni quando prese un taxi per tornare a casa dall'aeroporto di Sydney: durante quel viaggio ebbe l'idea di un maniaco omicida seduto nel retro di un taxi e dell'autista che con nonchalance entrava in conversazione con lui, fidandosi implicitamente del suo passeggero.
Inizialmente Beattie elaborò la sua idea in un copione di sole due pagine, più tardi, quando si iscrisse all'Oregon State University, arricchì la sceneggiatura con ulteriori contenuti. Intitolò il film "The Last Domino", lo mise vie, revisionandolo di tanto in tanto negli anni successivi.
Beattie lavorava come cameriere e un giorno rincontrò Julie Richardson, con cui aveva frequentato un corso di estensione della sceneggiatura presso l'UCLA; Richardson era diventata una produttrice e stava cercando progetti per Frank Darabont, Rob Fried e la società di Chuck Russell, Edge City, che era stata creata per realizzare film a basso budget per la HBO.
Richardson presentò l'idea di Beattie a Darabont che organizzò un incontro con i dirigenti della Edge City; dopo due bozze, però, la HBO rifiutò il progetto. In un'assemblea generale della DreamWorks con Marc Haimes, Beattie menzionò nuovamente la sceneggiatura: Haimes contattò immediatamente Richardson, lesse la sceneggiatura durante la notte e la DreamWorks accettò di realizzare il film il giorno seguente.