Claudio Amendola si è stufato di sentirsi ripetere che andrà tutto bene e lo ha detto senza giri di parole ai microfoni di Massimo Giannini a Radio Capital. L'attore è molto pessimista sul futuro del mondo dello spettacolo perché con le nuove regole le riprese di un film potranno durare anche sei mesi.
Alla vigilia della partenza della Fase 2 nel nostro paese non tutti se la sentono di sposare lo slogan "andrà tutto bene". Uno di questi è certamente Claudio Amendola intervenuto stamattina a Circo Massimo, la trasmissione condotta da Massimo Giannini su Radio Capital. Alla domanda del giornalista "come stai, come passi le giornate?", Claudio ha risposto: "Mi sono completamente rotto i coglioni. E non ne posso più di sentire che andrà tutto bene". Su sollecitazione di Giannini l'attore ha spiegato il suo pensiero: "Penso che la fretta che abbiamo tutti ci tornerà contro. Non credo che saremo pronti per la riapertura del 3 maggio. Sento che appena ci daranno un minimo di via libera sbrodoleremo fuori dalle case in maniera incontrollata".
Il protagonista di numerose commedie italiane degli anni Ottanta e star dei Cesaroni ha parlato del suo settore: "Per noi sarà molto difficile, leggo le norme che dovremmo tenere sui set, ed è praticamente impossibile lavorare. Le riprese dovrebbero durare sei mesi, si potrebbe fare una scena al giorno - e ha aggiunto - dicono di disinfettare i luoghi: che faccio, disinfetto il capannone abbandonato dove c'è la scena dell'inseguimento del cattivo? Si parla senza sapere come funziona il nostro mestiere".
Lo stesso discorso secondo Claudio Amendola vale per il teatro ed i concerti, un settore che rischia di entrare seriamene in crisi. "Noi dovremmo convivere con il rischio che questa malattia comporta o determinati lavori o mestieri non possono riprendere" chiude amaramente l'attore e regista.