Seconda giornata per gli ottavi di finale del nostro spettacolare #cinefantamondiale, il gioco che fa scontrare le nazionali del cinema per premiare alla fine l'opera più bella del mondo. D'accordo, freniamo gli entusiasmi. Non premiamo l'opera più bella del mondo, ma sicuramente quella che voi lettori apprezzate di più tra quelle che si sono contese l'ambito riconoscimento. Il menu di oggi prevede una sfida tutta sudamericana, tra Cile e Brasile e il grande ritorno dell'Italia che, battuta malamente sul campo dall'Uruguay, affronterà la Grecia. Per quanto riguarda ieri invece, le sfide sono state vinte da Picnic ad Hanging Rock e Rashomon, quindi Australia e Giappone vincono e passano il turno.
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Cile-Brasile, ovvero No - I giorni dell'arcobaleno vs City of God
Il sudamerica sta trionfando in questi mondiali. Le formazioni latine sono un mix esplosivo di forza e compattezza e in più di un caso nelle loro fila giocano dei campioni assoluti. E a dimostrare dalle vostre preferenze, al termine di un lunghissimo girone di qualificazione, anche il cinema sudamericano gode di ottima salute.
No - I giorni dell'arcobaleno
No - I giorni dell'arcobaleno del cileno Pablo Larrain è un piccolo portento; nel film il cineasta di Santiago del Cile racconta un momento chiave della storia contemporanea del suo paese, quando nel 1988 un referendum democratico pose fine alla sanguinaria dittatura di Augusto Pinochet. Per organizzare la campagna pubblicitaria, l'opposizione si è rivolta ad un pubblicitario dalle idee innovative che, nonostante minacce e pressioni, ha saputo risvegliare l'opinione pubblica, con spot televisivi ad hoc e slogan azzeccati. Girato in 4:3, il film ci fa immergere completamente nelle emozioni di quel periodo e conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il talento di un autore originale. E' un film che si ama.
Non è più una piccola campagna: è un affare di Stato.
La città di Dio - City of God
Il Brasile risponde con un film, La Città Di Dio - City Of God, che molto fece discutere ai tempi della sua uscita, rappresentando al momento il culmine della produzione di un cineasta come Fernando Meirelles, che col passare del tempo ha visto affievolirsi la sua forza autoriale. Ambientato in una favela brasiliana, in un arco di tempo di vent'anni, il film racconta la storia di due ragazzini, Buscapé e Dadinho, divisi da obiettivi opposti. Se il primo vorrebbe realizzarsi diventando un fotografo, il secondo ambisce ad essere un temuto criminale. Quattro le nomination agli Oscar ottenute nel 2003, nessuna statuetta conquistata.
Datemi retta, l'onestà non paga
Italia-Grecia, ovvero Nuovo Cinema Paradiso vs Zorba il greco
Italia e Grecia, le due contendenti dei nostri ottavi di finale (quello che è successo agli azzurri nella realtà non è affare che ci riguardi...) hanno avuto la fortuna, chiamiamola così, di essere rappresentate da due film che in qualche modo ne rispecchiano lo spirito, romantico e disilluso, vitale, eppure tragico. Le vostre scelte sono state quanto mai precise...
Nuovo Cinema Paradiso
Era il 1988 quando un giovane regista, Giuseppe Tornatore, pensò di tradurre in una storia piena di buoni sentimenti e intessuta di nostalgia, il suo grande amore per il cinema. Il risultato, la versione accorciata di Nuovo cinema Paradiso, vinse il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e l'Oscar per il miglior film straniero. Film italiano tra i più apprezzatti all'estero, l'opera di Tornatore racconta la storia di un affermato regista che torna nel paese natio, in Sicilia, per partecipare ai funerali di Alfredo, il proiezionista del cinema in cui da bambino ha cominciato a venerare i film. Memorabile la colonna sonora firmata da Ennio Morricone, dalle sonorità inconfondibili, e la sequenza dei "baci tagliati", ovvero la proiezione delle scene d'amore censurate durante l'infanzia del protagonista.
La vita non è come l'hai vista al cinematografo: la vita è più difficile
Zorba il greco
Nel 1964 Michael Cacoyannis adattò per il grande schermo il romanzo di Nikos Kazantzakis, Zorba il greco, firmando un film diventato negli anni un vero cult. Merito della debordante interpretazione del protagonista, Anthony Quinn, e di una colonna sonora, composta da Mikis Theodorakis, le cui note ci portano subito alla memoria la bellezza della Grecia. E quando ascoltiamo il sirtaki non possiamo fare a meno di pensare alla danza di Zorba, un uomo ottimista e vitale, nonostante la sua incostanza. Nel film Zorba stringe amicizia con uno scrittore inglese di origini greche e pian piano lo contagia con la sua esuberante personalità. Nessuno dei due riuscirà a veder realizzati i propri progetti (Basil vorrebbe far ripartire la miniera ereditata dal padre, ma Zorba ne sperpera il denaro), eppure la loro amicizia resterà in qualche modo salda.
Hai mai visto una catastrofe così bella?