Secondo quanto dichiarato da Sondra Locke nella sua autobiografia, Pauline Kael, critica cinematografica, recensì negativamente Cielo di piombo, ispettore Callaghan. Clint Eastwood ne fu molto colpito e chiese a uno psichiatra di fare un'analisi, una sorta di perizia psichiatrica, della Kael e delle sue recensioni relative al suo lavoro passato.
Eastwood aveva memorizzato alla lettera tutte le recensioni, spesso incoerenti e discordanti, della critica cinematografica e concluse che la Kael era fisicamente attratta dall'attore e poiché non poteva averlo, lo odiava. Pertanto, secondo Clint, la critica usava la scrittura come una sorta di vendetta personale.
Anche la recensione di Richard Eder, celebre critico del New York Times, fu negativa, lo scrittore affermò: "Il denaro, il grande nome di Clint Eastwood, un sacco di sirene ululanti, uomini insanguinati e l'impulso di inveire contro varie nozioni di tipo liberale non sono sufficienti per realizzare un film accettabile".
Roger Ebert, invece, valutò positivamente la pellicola definendola "la migliore tra i film dell'ispettore Callaghan, riesce a trovare un fantastico equilibrio tra l'azione e l'umorismo. A volte nei film precedenti ci siamo sentiti a disagio tra le battute e lo spargimento di sangue, ma questa volta il film è stato girato con maggiore attenzione."