Checco Zalone, l'uomo del momento, ha raccontato a Vanity Fair i difficili momenti iniziali della sua carriera come quando era costretto ad esibirsi vestito da Babbo Natale per cinquanta euro.
Checco Zalone nel corso dell'intervista rilasciata al periodico ha raccontato un aneddoto degli inizi della sua carriera, definendolo uno dei momenti più umilianti della sua vita artistica. "Il picco dell'umiliazione fu quando mi chiesero di suonare un pianoforte vestito da Babbo Natale - racconta - Comunque lo picchiassi o per quanto lo scuotessi con delicatezza, quel piano scassato non restituiva mai una nota tenue. Io sul palco, senza renne, vestito di rosso e di bianco per 50 euro d'ingaggio e sotto di me il pubblico inferocito che mi chiedeva di fare meno rumore, di non disturbare la festa".
Chissà quanti dei partecipanti a quella festa hanno riconosciuto in quel Babbo Natale il protagonista di Tolo Tolo, il film di Checco Zalone oltre a sfondare al botteghino è diventato un vero e proprio argomento di dibattito politico e sociale. Il film - a proposito, qui potete leggere la nostra recensione di Tolo Tolo - è stato definito "noioso" dal senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa, mentre l'ex Presidente del Consiglio Enrico Letta ne ha parlato come di un film "Bello e coraggioso". Recentemente Famiglia Cristiana lo ha lodato attraverso Twitter e ha invitato i politici della destra italiana Matteo Salvini e Giorgia Meloni "a recarsi al cinema per vedere Tolo Tolo Invece di scimmiottare Papa Francesco".