La notizia della morte di Chadwick Boseman ha rattristato il mondo del cinema e il regista Ryan Coogler, che ha diretto la star in Black Panther, ha condiviso un emozionante ricordo dell'interprete di re T'Challa. L'attore ha perso la vita a causa di un cancro al colon contro cui batteva da ormai quattro anni, notizia che non aveva voluto rendere pubblica.
Ryan Coogler, dopo aver condiviso le sue condoglianze alla famiglia, ha sottolineato: "Ho ereditato la scelta presa per T'Challa dalla Marvel e dai fratelli Russo ed è qualcosa per cui sarò sempre grato. La prima volta che ho visto la performance di Chadwick Boseman nella parte è stata grazie a un montaggio incompleto di Captain America: Civil War. Stavo decidendo se girare, oppure no, Black Panther, se fosse la scelta giusta per me. Non mi dimenticherò mai quando mi sono seduto in una sala montaggio negli studi della Disney per guardare le sue scene. La prima con Scarlett Johansson nella parte di Black Widow e poi con il titano del cinema sudafricano, John Kani, nella parte del padre di T'Challa, Re T'Chaka. Ed è stato in quel momento che ho saputo che volevo girare questo film. Dopo che il personaggio di Scarlett li lascia, Chad e John iniziano a parlare in una lingua che non avevo mai sentito.
Coogler ha raccontato di aver chiesto al produttore Nate Moore se avevano inventato quella lingua, scoprendo che si trattava di Xhosa, la lingua usata dove è nato Kani, e che l'attore e Boseman avevano deciso di girare una scena usandola sul set. Il regista ha sottolineato: "Ho pensato 'Ha imparato le battute in un'altra lingua sul set quel giorno?'. Non riuscivo a concepire come dovessee essere stato difficile e, anche se non avevo ancora incontrato Chad, provavo già ammirazione per il suo talento come attore".
Boseman ha quindi contribuito ad arrivare alla decisione di usare Xhosa come lingua ufficiale di Wakanda e di usare un accento africano.

Il filmmaker ha quindi aggiunto: "Ho incontrato finalmente Chad di persona all'inizio del 2016, dopo aver firmato per occuparmi di Black Panther. Ha evitato dei giornalisti che erano lì per un junket della stampa che stavo facendo per Creed e mi ha incontrato. Abbiamo parlato delle nostre vite, di quando giocavo a football nel college e del periodo che ha passato alla Howard per studiare come regista, della nostra visione di T'Challa e Wakanda". I due avevano poi parlato degli altri studenti del college, come Ta-Nehisi Coates e Prince Jones: "Ho notato che Chad era un'anomalia. Era calmo. Sicuro. Costantemente studiando. Ma anche gentile, in grado di confortare, aveva la risata più calorosa al mondo e occhi che andavano oltre la sua età, ma che potevano brillare ancora come quelli di un bambino che vede qualcosa per la prima volta".
Il filmmaker ha rivelato che hanno parlato a lungo, anche di cosa voglia dire avere origini africane: "Mentre si preparava per il film valutava ogni decisione, ogni scelta, non solo per le conseguenze su se stesso, ma sugli effetti che potevano avere. 'Non sono pronti per questo, ciò che stiamo facendo...'. 'Questo è Star Wars, questo è Il Signore degli Anelli, ma per noi... e più grande!'".
Coogler ha detto che Boseman era convinto di quello che diceva, mentre lui non era certo dell'accoglienza che avrebbe avuto Black Panther: "Ma penso al passato e mi rendo conto che sapeva qualcosa che tutti noi non capivamo. Stava pensando al futuro". Chadwick era presente anche alle audizioni per gli altri ruoli come quelle di Winston Duke e Letitia Wright: "Mentre giravamo il film ci incontravamo in ufficio o nella mia casa in affito ad Atlanta per parlare delle battute e dei modi per aggiungere profondità a ogni scena. Parlavamo di costumi, tattiche militari. Ha detto 'Gli abitanti di Wakanda devono ballare durante l'incoronazione. Se rimangono lì con le armi, cosa li differenzia dai romani?'. Nelle prime versioni dello script, Eric Killmonger chiedeva di essere sepellito a Wakanda e Chad ha messo in discussione quell'elemento".
Ryan Coogler ha spiegato: "Chad dava incredibile valore alla sua privacy e non ero a conoscenza dei dettagli della sua malattia. Dopo che è stato diffuso il comunicato della sua famiglia, mi sono reso conto che stava vivendo con la malattia durante tutto il tempo che l'ho conosciuto. Ha protetto i suoi collaboratori dalla sua sofferenza perché si occupava degli altri, era un leader, un uomo di fede, dignità e orgoglio. Ha vissuto una vita meravigliosa e ha realizzato arte grandiosa. Giorno dopo giorno, anno dopo anno. Era così. Era un epico fuoco d'artificio. Racconterò storie sulla mia presenza durante alcuni di quei momenti brillanti fino alla mia morte. Che incredibile segno che ha lasciato per noi. Non ho sofferto così tanto prima. Ho trascorso l'ultimo anno preparando, immaginando, e scrivendo parole che avrebbe detto, che avremmo dovuto vedere. Mi si spezza il cuore sapere che non potrò vedere un suo altro primo piano nel monitor o potrò andare da lui e chiedergli un altro ciak. Mi fa soffrire il fatto che non potremo avere un'altra conversazione, FaceTime o scambio di messaggi. Mi mandava ricette vegetariane e regimi alimentari per me e la mia famiglia durante la pandemia. Si informava se io e le persone che amo stessimo bene, anche se stava avendo a che fare con il cancro".
Ryan Coogler ha quindi concluso: "Nelle culture africane spesso parliamo delle persone amate che sono morte come antenati. Alle volte sei geneticamente legato a loro, a volte no. Ho avuto il privilegio di realizzare delle scene in cui T'Challa comunica con gli antenati di Wakanda. Eravamo ad Atlanta, in un magazzino abbandonato con gli schermi blu e le luci, ma la performance di Chad la faceva sembrare reale. Penso fosse perché dal momento in cui l'ho incontrato, gli antenati parlavano grazie a lui". Il regista ha concluso: "Ma è con un cuore pesante e un senso di profonda gratitudine perché sono stato in sua presenza, che devo fare i conti con il fatto che Chad ora è un antenato. E so che ci sorveglierà fino al momento in cui ci incontreremo ancora".