Carlo Verdone: "Ho messo una videocamera in casa per scongiurare denunce di molestie"

Carlo Verdone ha scelto di piazzare una videocamera sul pianerottolo in seguito ad una serie di eventi spiacevoli accaduti di fronte il portone di casa sua.

In attesa di vedere al cinema il suo ultimo film, Si vive una volta sola, Carlo Verdone ha affrontato il tema delle molestie, ammettendo di aver piazzato una videocamera sul pianerottolo di casa per proteggersi da eventuali denunce di abusi o maltrattamenti.

Carlo Verdone in una 'drammatica' scena di Manuale d'amore
Carlo Verdone in una 'drammatica' scena di Manuale d'amore

Nel corso della sua fortunata carriera, Carlo Verdone ha visto cambiare il mondo intorno a sé, e così pure l'universo cinematografico, assistendo anche alla nascita del movimento #MeToo e quindi al crescente numero di denunce per molestie che hanno coinvolto produttori, registi ed interpreti in tutto il mondo, compresa l'Italia. In una nuova intervista rilasciata a Repubblica, l'attore e regista di storiche commedie come Un sacco bello ha affrontato proprio il tema delle molestie, raccontando di come ha scongiurato il rischio di ricevere denunce da eventuali finte vittime.

Carlo Verdone e Claudia Gerini in una scena del film Grande, grosso e... Verdone
Carlo Verdone e Claudia Gerini in una scena del film Grande, grosso e... Verdone

Sulle pagine del quotidiano, Verdone ha quindi spiegato di aver piazzato una videocamera sul pianerottolo di casa sua. "La tengo sempre in funzione. l'ho messa perché, soprattutto la domenica pomeriggio, iniziava a ripetersi troppo spesso la stessa scena. Qualcuno mi suona alla porta. Dato che non ha citofonato, io apro pensando che si tratti di un vicino del palazzo. Invece mi piombano in casa gruppi di ragazzi che vogliono filmarsi insieme a me. Magari fanno una videochiamata con la sorella, la fidanzata o la madre e dicono 'Guarda ma', sto a casa de Verdoneee'", ha dichiarato l'attore, richiamando alla mente alcuni momenti in cui a bussargli alla porta sono state delle donne. "In qualche caso si sono presentate anche delle ragazze da sole. Imploravano: 'Non mi cacciare via, non mi denunciare! Voglio solo lasciarti un cd per farti ascoltare le mie imitazioni...' e poi puntualmente svenivano o si facevano prendere da un attacco di panico. Siccome questi episodi avvenivano nell'ingresso di casa, con la porta aperta, ho pensato che sarebbe stato prudente filmarli. Casomai ad una di quelle fosse venuta l'idea di graffiarsi in faccia e poi andare a dire in commissariato che le ero zompato addosso" ha quindi concluso l'attore capitolino, sottolineando come prima di uscire di casa sia costretto a chiamare il portiere del palazzo per chiedergli il "via libera" e assicurarsi così che non ci sia uno dei tanti che si appostano lì fuori con un copione in mano.

Ricordiamo che l'uscita di Si vive una volta sola è stata rimandata già due volte e al momento non si sa ancora quando il pubblico avrà modo di vedere sul grande schermo il film che riunisce nel cast Carlo Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora.