Oggi è il giorno del debutto di Sandokan alla Festa del Cinema di Roma. Dopo aver stretto in mano il premio "Lazio Terra di Cinema", consegnatogli prima dell'inizio della conferenza stampa, Can Yaman ha parlato della sfida attoriale affrontata per interpretare l'iconico pirata raccogliendo il testimone di Kabir Bedi.
"Sandokan è un personaggio autentico, di spessore. Nella prima stagione attraversa un viaggio interiore per scoprire come è diventato il Sandokan che tutti conoscono" ha spiegato. "Per un attore è un'opportunità fantastica accostarsi a un ruolo tridimensionale come questo. All'inizio Sandokan riesce a migliorare la vita degli altri, della madre, combatte per loro. Poi la sua azione si amplifica facendolo diventare il salvatore di un popolo".
Can Yaman ha sottolineato, inoltre, l'attualità del personaggio, "molto inclusivo, abbraccia le diversità. Sandokan si evolve, nasce come pirata alla Robin Hood per poi diventare un eroe migliore. All'inizio mi preoccupavo soprattutto dell'aspetto fisico, di essere all'altezza delle scene d'azione, ma poi il regista mi ha spiegato che il lato emotivo era più importante. È stato questo a mettermi in difficoltà, perché è un uomo altruista, sofferente, ascetico, non c'erano scene facili. Interpretarlo mi ha fatto crescere, è stato come prendere la laurea da attore".

La sfida di interpretare Sandokan senza saperne niente
La nuova serie TV di Sandokan è una produzione internazionale di Lux Vide (società del gruppo Fremantle) in collaborazione con Rai Fiction. A dirigere gli episodi sono i registi Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Oltre al protagonista Can Yaman, tra i membri del cast presenti a Roma ci sono anche Alessandro Preziosi, protagonista di una performance che si preannuncia memorabile nel ruolo di Yanez, Alanah Bloor che interpreta Marianna e Ed Westwick che dà vita a una versione giovane di Lord Brooke.
Parlando della sua fonte di ispirazione per il ruolo di Yanez, Preziosi spiega: "Mi sono ispirato alla mia adolescenza. Ho percepito subito una complicità emotiva, geografica e caratteriale con Can Yaman che ci ha permesso di godere di questa ispirazione vulcanica che si respirava sul set. Per quanto riguarda le fonti d'ispirazione cinematografiche posso citare l'animazione Disney e i personaggi di Johnny Depp e Jim Carrey, col loro modo di essere sopra le righe riuscendo a risultare godibile per tutti. In Italia a me non è successo spesso. Per la prima volta sono stato pagato per essere disobbediente e indisciplinato".
Accostarsi a Sandokan è stata auna sfida anche perché Can Yaman ha spiegato che in Turchia la serie originale non è così famosa. "Sono arrivato in Italia cinque anni fa per interpretare Sandokan senza sapere chi fosse e ho avuto molto tempo per riflettere sul ruolo. Un'opportunità del genere è rara" ha ammesso, negando di aver mai incontrato l'originale Sandokan Kabir Bedi, "ma spero che accade presto. Mi sono dovuto ambientare in un paese che non era il mio, ho dovuto imparare l'italiano e l'inglese, mi sono allenato, mi sono infortunato. Sono stato seguito da fior di professionisti".
Il bilancio dell'esperienza nel mondo di Emilio Salgari, per l'attore, sembra decisamente positiva, tanto che chiosa: "Cosa mi ha insegnato Sandokan? A toccare temi importanti conservando la leggerezza. La serie è emozionante, ammiccante, fa star bene il pubblico, vedrete che alla fine di ogni episodio proverete una sensazione piacevole. Io soffro di ansia, ma Sandokan mi ha segnato a non perdere mai il sorriso".
argenbtero tanti anni fa, ma da quanto il progetto ha preso forma c'è se,mpre stato un solo yanez