Durante una promozione dedicata a Bugonia, Dakota Johnson ha moderato - con autoironia e pungente complicità - un confronto con Yorgos Lanthimos, Emma Stone e Jesse Plemons, scherzando sulle collaborazioni ricorrenti tra il regista e Stone, regalando momenti irresistibilmente caustici.
Johnson, Lanthimos e Stone: tra rivalità e affetto
Dakota Johnson è arrivata preparatissima - aveva visto Bugonia due volte in 24 ore - ma ha deciso di costruire la serata sul paradosso: ricordare a tutti che non sarebbe stata una brava moderatrice. "Non sarà una buona intervista, volevo solo che foste consapevoli che non sono brava in questo. Non so perché mi abbiano chiesto, ma eccoci qui", ha dichiarato con una franchezza calibrata per far ridere il pubblico.
Da lì, la dinamica è esplosa: quando la conversazione è caduta sulla quarta collaborazione consecutiva tra Yorgos Lanthimos ed Emma Stone dopo The Favourite, Poor Things e Kinds of Kindness, Johnson ha colpito il bersaglio con una battuta che ha immediatamente acceso la sala: "Sei consapevole che esistono altre attrici, molto talentuose, forse anche molto vicine?". Stone, guardando il regista, ha risposto divertita: "Cosa? No, vero?", prima di spingere la collega: "Vai, fai il tuo discorso, proponiti". Dakota non ha perso il ritmo: "L'ho già fatto, e non ha funzionato, ricordi? Tu eri lì."
L'atmosfera è rimasta sul filo perfetto tra competizione scherzosa e autentico affetto artistico. Johnson ha elogiato Stone per la trasformazione fisica estrema nel film, osservando come sia "coperta di crema o sangue per la maggior parte del film, eppure chi riesce ad avere un aspetto così bello con la testa rasata e coperta di sangue?". Stone ha risposto con un "Stai flirtando con me" che ha scatenato un'altra risata collettiva.
Anche Jesse Plemons ha partecipato con un aneddoto sul suo percorso capillare nella storia - prima perdere i capelli, poi riottenerli - spiegando che indossare le extension lo portava ad avvicinarsi a Lanthimos sperimentando la fisicità del personaggio, ma ogni volta il regista "scoppiava a ridere" e lui rimaneva a chiedersi: "Non so se sia una cosa buona."
Segreti narrativi, twist finali e un addio da stand-up comedy improvvisata
La conversazione ha preso una piega più tecnica quando Emma Stone ha iniziato a discutere la costruzione del twist finale di Bugonia. "Non avevo mai interpretato un personaggio pensando al pubblico che avrebbe rivisto il film per la seconda volta", ha spiegato. "Mi chiedevo se avrebbe avuto senso. Il pubblico sarebbe stato in grado di seguire la trama rivedendo il film, sapendo quello che si sa - come è successo a me dopo aver letto la sceneggiatura per la prima volta - e di essere ancora interessante in qualche modo? Non so, ma è stata una sfida per me davvero divertente" Una riflessione rara, che evidenzia quanto il film sia stato costruito anche sul potenziale della rilettura, non solo sulla prima visione.
Ma Dakota Johnson non poteva chiudere in modo convenzionale. Stanca del suo stesso ruolo da moderatrice - reale o finzionale, difficile dirlo - ha annunciato con la stessa autoironia di apertura: "Mi pento di aver fatto questo. Non lo farò mai più. [Emma] mi aveva avvisata, ma avevo già detto di sì. C'è qualcosa che volete dire prima che questa terribile intervista finisca?". Jesse Plemons l'ha rassicurata: "Non è stato poi così male", mentre Yorgos Lanthimos ha colpito con una stoccata perfetta: "Penso che tu sia la terza miglior moderatrice che abbiamo avuto", ricordando che quel giorno avevano più incontri. Johnson ha reagito immediatamente: "È fantastico. Vengo in tour con voi allora."