Bring Her Back, un dettaglio prostetico ha inorridito persino i registi: "Non riuscivamo a guardarlo"

La trasformazione in demone di Bring Her Back ha inorridito persino i registi, al punto che hanno confessato che non riuscivano a parlare mentre l'attore parlava.

La locandina di Bring Her Back

Bring Her Back, secondo film dei fratelli Philippou, scava nel dolore della perdita con una narrazione horror potente e disturbante. Tra trasformazioni mostruose così realistiche da turbare anche cast e registi, e un'intensa alchimia tra i protagonisti, la pellicola si preannuncia un viaggio inquietante nei meandri del lutto e dell'ossessione.

Bring Her Back: quando l'orrore diventa troppo reale

Con Bring Her Back - Torna da me, i fratelli Danny e Michael Philippou confermano la loro attitudine a scolpire l'angoscia nel linguaggio del terrore viscerale. Dopo il successo di Talk to Me, tornano con una storia in cui il dolore diventa portale per l'ignoto: Piper e Andy, interpretati da Sora Wong e Billy Barratt, si ritrovano in una casa-famiglia apparentemente accogliente, guidata dalla gentile ma inquietante Laura (una Sally Hawkins magnetica e disturbante). Ma ciò che nasconde quella quiete è un desiderio proibito: Laura pratica rituali oscuri per riportare in vita la figlia morta.

Bring Her Back Poster
La locandina di Bring Her Back

Il giovane Jonah Wren Phillips, al suo debutto sul grande schermo, è Ollie, un personaggio su cui è stato fatto un lavoro prostetico talmente efficace da provocare sincero disagio sul set. "Puoi andare nell'altra stanza, per favore?", raccontano i registi ridendo - ma mica troppo - riferendosi al disagio provato nel parlare con Phillips mentre indossava il trucco. "È come se la sua faccia si stesse staccando", aggiunge Barratt. Wong confessa: "Non avevo mai visto così tanto sangue, era davvero spaventoso". Eppure, sotto quella pelle finta che si sfalda, pulsa un dolore autentico: quello della perdita, e di ciò che si è disposti a fare per aggirarla.

Bring Her back è l'horror più straziante e spaventoso di sempre secondo le prime reazioni Bring Her back è l'horror più straziante e spaventoso di sempre secondo le prime reazioni

Sotto la superficie soprannaturale, il film esplora i modi in cui le persone reagiscono al lutto, mettendo a fuoco la pericolosa tentazione di riportare indietro chi si è perduto. "Cerchi di riportare indietro una persona cara, ma potresti toglierne un'altra a qualcuno: è un ciclo senza fine", riflette Wong. Una consapevolezza condivisa anche dagli altri attori, che ammettono di preferire, alla resurrezione, l'accettazione del dolore. Tuttavia, è nella chimica tra Wong e Barratt che il film trova un cuore caldo tra le ombre. I due, al loro primo lungometraggio, hanno costruito il legame fratello-sorella già prima delle riprese: uscite insieme, partite di football australiano, interazioni vissute come se fossero già quei personaggi. "Anche se non lo vedrete nel film, quel rapporto si sente", afferma Danny Philippou. Una sorellanza forgiata nel sangue (finto), nel terrore (vero) e nell'intesa (profonda).