L'autore televisivo più celebrato del momento è senza dubbio Vince Gilligan, creatore di Breaking Bad e dell'antieroe più amato dal pubblico, Walter White. Il buzz generato dall'ultima stagione della serie è culminato con un finale da record e con un Emmy Award per miglior serie drammatica, generando una lunga lista di critiche entusiaste e sentiti complimenti da svariate celebrità dell'industria dello spettacolo, non ultimo dei quali Anthony Hopkins che ha inviato un'e-mail di ringraziamenti e congratulazioni a Bryan Cranston, protagonista dello show. Dopo questo successo strepitoso però, la domanda sorge spontanea: cosa succederà adesso? Come replicare una formula del genere e dare vita a una nuova serie? Gilligan si sta lambiccando il cervello per scoprirlo e nel frattempo cerca di tenere a bada l'ansia da prestazione che lo sta assillando in questo periodo insieme alle pressioni che sta ricevendo da agenzie, produttori e network "non riesco a rilassarmi e a godermi il successo, mi sta come scivolando addosso. Non riesco a smettere di chiedermi 'e se sbaglio?' è come se fossi privo del gene della gioia in questo momento". L'autore riferisce di essere stato contattato da svariati colleghi che si sono trovati nella sua stessa situazione (Glen Mazzara di The Walking Dead, Damon Lindelof di Lost, Chris Carter, il suo ex capo in X-Files) e che tutti gli hanno dato lo stesso consiglio "non pensare al passato, non metterti a fare confronti con quello che hai fatto e buttati immediatamente in un altro progetto. Ricordo quando ero autore per X-Files di essermi adagiato sul successo. Pensavo 'adesso tutti mi riconosceranno e sapranno cosa ho fatto' e mi sono preso un anno di pausa. E' stato un grave errore che mi ha fatto capire quanto sia veloce il passo di questa industria e quanto velocemente si possa finire nel dimenticatoio. Ho dovuto rifarmi strada e affermare nuovamente il mio nome e da allora ho capito che bisogna battere il ferro finché è caldo".
Fortunatamente per Gilligan le offerte non gli mancano, anzi, gli stanno piovendo da tutte le parti, dozzine di sceneggiature cinematografiche, agenzie che si contendono il privilegio di rappresentarlo, networks che vorrebbero metterlo sotto contratto, la FX lo ha chiamato per dirigere Tyrant, dopo che Ang Lee ha rinunciato al progetto, ma almeno per adesso l'autore ha deciso di non recidere del tutto i suoi legami con l'universo di Breaking Bad o con la AMC. "So che corro un rischio considerevole, è sempre pericoloso fare uno spinoff (in riferimento a The Lone Gunmen, spinoff di X-Files che venne accolto malissimo dal pubblico e dalla critica) ma adoro talmente il personaggio di Saul Goodman (Bob Odenkirk) che non me la sento ancora di lasciare questo mondo". Gilligan ha confessato candidamente di essere un "control freak", che non sa come lasciare le redini del comando quando si tratta di produzione ("ho scritto un'e-mail a J.J. Abrams dicendogli che lo invidio e che vorrei essere come lui, in grado di delegare le responsabilità della produzione") e che molto probabilmente trascorrerà la prima stagione di Better Call Saul in sala autori insieme a Peter Gould e agli altri autori della troupe di Breaking Bad, o almeno tutti quelli che riusciranno a riavere nella squadra "dopo che il progetto avrà preso piede allora sposterò la mia attenzione su qualcos'altro". Lo spinoff era stato concepito come una comedy di trenta minuti, ma nè Gould nè Gilligan erano a loro agio con questo format "abbiamo capito che non era per noi costruire uno show che avesse un tot di battute previste per pagina. Ci siamo resi conto che quello che ci piaceva di più di Breaking Bad erano gli elementi visivi e così ci siamo detti 'perchè non fare lo stesso anche per Saul?' gireremo ad Albuquerque, cercando di rimettere insieme la troupe originale. 'Bad era 75% dramma e 25% commedia, Better Call Saul sarà esattamente l'opposto. La sfida sta nel trovare la tensione drammatica nel personaggio. A differenza di Walter White che era un uomo disperato e bisognoso, Saul è sempre stato un personaggio tranquillo, felice, e dobbiamo trovare qualcosa che alteri questa situazione, la molla che lo fa scattare, altrimenti non sarà granchè come show". Gilligan ha poi aggiunto che sia Cranston che Aaron Paul faranno quasi sicuramente parte dello spinoff, in veste di ospiti ovviamente "personalmente troverei molto difficile evitare di inserire questi personaggi qui e là" ed è molto probabile che il prequel accolga nel cast anche altri personaggi di 'Bad. Dopo aver dato il via a Better Call Saul, Gilligan ha detto di voler dedicarsi al cinema "ho un debole per i western, anche se quello che mi attira di più non è tanto il genere ma i personaggi". Attualmente ha detto no a tutti i copioni che il suo agente gli ha inviato poichè intende firmare personalmente la sceneggiatura del suo debutto come regista sul grande schermo; è immerso nella lettura di pubblicazioni ancora inedite, da sci-fi a romanzi storici, per trovare ispirazione, ma per il momento non è scoccata ancora nessuna scintilla. Nell'immediato futuro l'autore dovrà decidere se firmare con la Sony o la Warner Bros, che gli ha offerto un contratto a otto cifre, ma sta considerando l'idea di allargare lo spettro delle sue attività che potrebbero portarlo a una maggiore indipendenza per quanto riguarda l'aspetto produttivo. Non ci resta che aspettare e vedere.Breaking Bad: Walt e Jesse potrebbero tornare in Better Call Saul?
Vince Gilligan ha rilasciato un'intervista a The Hollywood Reporter dove parla dei suoi futuri progetti e dello spinoff di Breaking Bad.