Le tre stagioni di Boris sono disponibili su Netflix e la serie ideata da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo è tra quelle più viste dagli abbonati alla piattaforma multimediale. Il Corriere della Sera ha intervistato Francesco Pannofino, il regista Renè Ferretti ha raccontato tra l'altro le scene che ancora oggi lo fanno ridere.
"Duccio, apri tutto!", "A cazzo di cane, dai dai dai", sono solo alcune delle memorabile battute pronunciate dal regista Renè Ferretti, alias Francesco Pannofino, alla sua improbabile troupe. La serie a tredici anni di distanza mantiene immutata a sua verve comica, e lo stesso Francesco Pannofino racconta al Corriere della Sera che ci sono scene che lo fanno ridere ancora oggi. "Tutte quelle con la prima attrice, quella 'cagna maledetta' - racconta Francesco e spiega - guardi che devi essere molto brava per fingere di essere una cagna che prova a essere brava e non ci riesce. Tutti gli attori erano azzeccati: Pietro Sermonti, che fa il primo attore Stanis La Rochelle, Caterina Guzzanti la producer, Paolo Calabresi che fa Biascica...".
L'attore ricorda anche la scena con Roberto Herlitzka chiamato per il cameo del nonno: "Il mio René doveva spiegargli la scena. C'entrava un anello, Herlitzka voleva capire la storia dell'anello, ma nessuno la sapeva. Io gli dico: 'Molla, fregatene, che t'importa? Fai la faccia a cazzo di cane'. È lì che nasce il famoso intercalare".
In Boris il film, arrivato sul grande schermo un anno dopo la fine della serie, René Ferretti tenta il grande salto: un film d'autore dopo tanti anni di fiction.