Dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, o almeno così dice il proverbio. Ma per Sacha Baron Cohen non potrebbe essere più vero, e ha voluto ringraziare la moglie Isla Fisher per il suo continuo sostegno, specialmente durate le riprese di Borat 2 e Il Processo ai Chicago 7.
In occasione della cerimonia dei Golden Globe della scorsa settimana, che ha visto Borat Seguito di Film trionfare in ben due categorie, Miglior Film Comico o Musical e Miglior Attore in un Film Comico o Musical, Sacha Baron Cohen ci ha tenuto a ringraziare la sua compagna di vita ormai da diversi anni, Isla Fisher, e a spiegare perché per realizzare un film di questo tipo è necessario avere un partner che ti copra sempre le spalle: "Grazie alla mia incredibilmente paziente moglie Isla, che sopporta tutte le mie pazzie" ha affermato sul palco.
E dopo la premiazione, come riporta anche People, l'attore ha ribadito il concetto ai microfoni della stampa: "È impossibile realizzare un film del genere senza avere una partner che ti sostenga del tutto. E io ne ho realizzati due negli ultimi dodici mesi: Il Processo ai Chicago 7 e Borat 2".
"E non si tratta nemmeno di normali giornate sul set, A volte chiami a casa a fine giornata e dici 'Sono stato fortunato ad uscirne tutto d'un pezzo oggi'. E per far ciò hai bisogno di una moglie molto, molto comprensiva. E io sono incredibilmente fortunato ad averla".
Dopotutto, portare sullo schermo un personaggio così peculiare come il fittizio giornalista kazako, non è affatto semplice. Per questo non vi sarà un ulteriore sequel, come ha affermato anche Sacha Baron Cohen in precedenza: "È diventato troppo pericoloso. Ci sono state un paio di volte in cui ho dovuto indossare un giubbotto antiproiettile per girare alcune scene, e non è qualcosa che vuoi dover fare troppo spesso. Sono stato fortunato ad esserne uscito indenne, e non lo rifarò ancora".