Durante il Festival di Cannes, il cantautore degli U2, Bono ha raccontato il dietro le quinte del documentario Stories of Surrender, rivelando il suo amore per Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, film che ha segnato profondamente la sua vita.
Bono e il suo canto al cielo sopra Berlino
All'ombra delle palme del Croisette, Bono si è concesso ai riflettori per presentare il suo documentario Bono: Stories of Surrender, firmato da Andrew Dominik e ispirato al suo spettacolo teatrale solista. Un'opera che mescola confessioni intime, canzoni spogliate e racconti viscerali, accompagnata da immagini inedite dietro le quinte al Beacon Theatre di New York. L'artista si è definito ironicamente "un attore improvvisato a Cannes", ma nonostante la modestia, il suo progetto ha trovato posto nella sontuosa sala Lumière grazie anche al suggerimento di Sean Penn, che gli ha garantito: "Faglielo vedere. Potrebbero apprezzarlo." E così è stato. Bono, perfezionista fino al dettaglio sonoro, ha scelto proprio quella sala per la resa acustica, lasciando da parte la prudenza e mettendosi a nudo - "con il sedere fuori dalla finestra, pronto a essere preso a calci", ha detto ridendo.

Ma la rivelazione più potente arriva parlando di cinema. Quando gli viene chiesto quale sia il suo film del cuore, Bono non ha esitazioni: Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, disponibile in streaming su Prime Video. "Ha davvero cambiato la mia vita", ha detto, spiegando come il film gli abbia insegnato che il dolore, la perdita e il lutto siano parti indispensabili dell'esistenza.
"Questi angeli vogliono essere umani, vogliono sentire", ha spiegato con passione. Secondo Bono, Wenders è il cantore per eccellenza del cinema europeo: "È come entrare in cattedrale, togliersi le scarpe, sedersi in silenzio e lasciarsi attraversare dalla luce proiettata." Un film che racconta di un angelo pronto a rinunciare all'eternità pur di vivere e amare davvero.