Nonostante premi e incassi stratosferici Brian May, il chitarrista dei Queen, si è scagliato contro la critica specializzata colpevole, a suo dire, di aver addirittura discriminato intenzionalmente Bohemian Rhapsody, il biopic dedicato al front-man della band, Freddie Mercury, fresco vincitore di ben quattro premi Oscar, incluso quello per il miglior attore andato a Rami Malek.
Non è la prima volta che Brian May si lamenta del trattamento riservato a Bohemian Rhapsody da parte dei giornalisti. Sin dalla sua uscita il film ha ricevuto numerose critiche negative da parte della critica, con giudizi spesso estremamente severi. Stavolta il musicista parla addirittura di boicottaggio, esponendo le sue rimostranze in un lunghissimo post su Instagram in cui riprende un articolo pubblicato sullo Spectator da Toby Young, intitolato 'La vittoria di Bohemian Rhapsody agli Oscar è un trionfo sullo snobismo dei critici cinematografici'. Nel passaggio centrale May sostiene di aver: "trovato l'attività pubblica durante l'intera stagione dei premi cinematografici e il relativo comportamento dei giornalisti sui media profondamente inquietante. -; rimarcando come i critici si sarebbero impegnati a "screditare l'uno o l'altro (film in concorso ndr.), o tutti i film nominati, con insinuazioni e imperfezioni, invece di discutere sui loro meriti e di considerare le abilità impiegate per realizzarli". Pertanto i media si sarebbero resi responsabili di aver "sparso veleno e disonestà oltre ad aver attuato degli sfacciati tentativi di metterci alla berlina, provando anche a influenzare, con il loro fare arrogante, i membri della giuria al momento del voto".
È evidente che Brian May si riferisca non solo al proprio film ma anche a Green Book, verso il quale si è alzato un polverone da parte di alcune testate americane, come il Los Angeles Times, che lo hanno definito uno dei peggiori a vincere la statuetta per il Miglior film di tutta la storia degli Academy Awards. L'impressione generale è che si sia voluto togliere un paio di sassolini dalla scarpa a stagione dei premi conclusa, non a caso chiude il suo intervento in modo piuttosto inequivocabile: "Ora non ho più nulla da spiegare, tutto quello che avevo da dire è qui dentro".
Nel mondo, finora, il biopic su Freddie Mercury ha guadagnato 870 milioni di dollari. Ben oltre 28 milioni sono, invece, gli euro incassati nel nostro paese da Bohemian Rhapsody, tanto da farlo entrare direttamente al decimo posto della classifica dei film con il maggior incasso di tutti i tempi in Italia. Superando di poco il Codice da Vinci. È altamente probabile che con lo sbarco imminente nei mercati cinesi - in una versione però purgata da tutti gli elementi relativi all'omosessualità di Mercury - gli introiti salgano in maniera esponenziale, portando la controversa biografia a infrangere nuovi record.