Ben-Hur: la differenza tra il film del 1959 e quello del 2016, spiegata da Timur Bekmambetov

Timur Bekmambetov, regista kazako naturalizzato russo, ha spiegato la differenza tra la versione cinematografica di Ben-Hur del 1959 e quella del 2016.

Timur Bekmambetov, regista e produttore cinematografico kazako naturalizzato russo, ha parlato delle differenze fondamentali che esistono tra la versione cinematografica di Ben-Hur del 1959 e quella del 2016 in un'intervista di Collider.

Ben-Hur: Jack Huston in un momento del film
Ben-Hur: Jack Huston in un momento del film

Il regista ha dichiarato: "Quando diciamo 'l'originale di Ben-Hur' dobbiamo specificare di quale versione originale stiamo parlando. Sono state realizzate due versioni per il grande schermo, una nel 1925 e una nel 1959. Questi sono le due più famose."

"C'era anche una versione teatrale di Broadway all'inizio del XX secolo e ci sono state anche molte versioni televisive. La storia di Ben-Hur mi ricorda "Romeo e Giulietta", "Amleto" e qualsiasi storia scritta da Anton Chekhov. È senza tempo. La versione cinematografica del 1959 dura quattro ore e non è adatta al pubblico di oggi." Ha spiegato Bekmambetov.

"Le persone erano diverse, anche il pubblico era diverso, così come il linguaggio cinematografico in cui è stato girato il film. La pellicola del 1959 parlava di vendetta, non di perdono. Per me questo era il problema principale, poiché penso che il romanzo riguardi principalmente il perdono, il fatto che un essere umano ha imparato a perdonare." Ha continuato il regista.

Ben-Hur: una scena d'azione del film con protagonista Jack Huston
Ben-Hur: una scena d'azione del film con protagonista Jack Huston

Timur Bekmambetov ha concluso l'intervista dichiarando: "Per questo motivo, quando ho letto la sceneggiatura di Ben-Hur scritta da John Ridley, mi sono entusiasmato moltissimo. Ho capito che la visione di John rispecchiava i miei principi morali. Abbiamo parlato molto del nostro mondo moderno, che in realtà mi ricorda molto un enorme impero romano. Nell'impero romano i valori più importanti erano l'orgoglio, la rivalità, il potere, la forza, la dittatura del potere e l'amor proprio. Questo tipo di mondo non ha prospettive oggi. L'umanità deve imparare ad amare e perdonare, è questa la nostra unica speranza."