Parlando di Bastardi senza Gloria, Eli Roth ha svelato dei curiosi aneddoti sulla realizzazione del film - e in particolare quello che accadde ad una comparsa - in un nuovo documentario, QT8: The First Eight, che racconta i retroscena di tutti i film di Quentin Tarantino tramite interviste a collaboratori vari.
Eli Roth, che ha collaborato con il Tarantino in diverse occasioni, è stato anche l'interprete di Donny "The Bear Jew" Donowitz, il Bastardo che ama spaccare la testa ai nazisti con la sua fidata mazza da baseball. Come svelato da Roth, Quentin Tarantino era molto esigente, anche con chi non aveva battute nel film, al punto che una comparsa è stata licenziata per un motivo molto curioso. Questo l'aneddoto di Roth sul primo giorno di prove: "Eravamo tutti seduti, con le sceneggiature a portata di mano. Quentin ci chiese di chiudere i copioni e spiegare chi eravamo. Bisognava andare avanti a lungo con tutta la backstory. Ci chiese come ci sentivamo quando ci unimmo ai Bastardi, e uno di noi non sapeva la risposta. Il giorno dopo non era più sul set. Era una comparsa."
Un altro retroscena curioso di Bastardi senza gloria riguarda proprio il personaggio di Donowitz, la cui entrata in scena è splendidamente brutale: esce da un tunnel per uccidere un nazista con la mazza, e per prepararsi Eli Roth si allenò con una certa costanza per ottenere il fisico giusto per quella scena. A sua insaputa, però, Quentin Tarantino continuò a rimandare le riprese di quel momento con lo scopo preciso di far arrabbiare Eli Roth, affinché fosse furioso al punto giusto davanti alla macchina da presa.
Una tattica che ovviamente non fece contento l'attore, costretto ad aspettare "inutilmente" sul set, ma a giudicare dal risultato finale anche una strategia piuttosto efficace. Tra l'altro lo stesso Roth rimase "vittima" di un'altra decisione di Tarantino, tornando al discorso della backstory: dalla versione finale del film fu eliminato un flashback sul passato di Donny, che contiene anche una delle frasi usate per il marketing, "A Basterd's Work Is Never Done".