Basement Cafè 3 di cui vi presentiamo una video clip in esclusiva, sarà online il 19 novembre sul canale YouTube del programma. Nella prima puntata Sofia Viscardi intervista l'influencer Camihawke e la sociologa digitale Silvia Semenzin sul tema della sessualità ai tempi di internet.
Il video che vedete sopra è incentrato su alcuni interventi di Camihawke: l'influencer spiega a Sofia Viscardi che non ha mai pensato di chiudere i commenti alle sue foto su Instagram perché le servono per capire se quello che sta facendo piace e se sta andando nella giusta direzione. L'influencer confessa che non cancella i commenti ma che qualche volta ha bloccato utenti che le hanno scritto cose cattive perché non vale la pena parlare se non c'e' margine di dialogo.
Giovedì 19 on air su Basement Café by Lavazza la prima puntata della terza stagione condotta da Sofia Viscardi. Ospiti Camihawke, seguitissima content creator italiana all'anagrafe Camilla Boniardi, e Silvia Semenzin, ricercatrice di sociologia digitale ed esperta in diseguaglianze e tecnologia. Un dialogo sui limiti e le potenzialità dei nuovi media in fatto di espressione sessuale e sul futuro delle relazioni online. Cosa succede con la digitalizzazione dei corpi?
Pensato per parlare al mondo dei giovani attraverso la cultura urban e la musica, la nuova stagione di Basement Café by Lavazza si apre all'attualità con 5 puntate condotte da Sofia Viscardi, dove personaggi di diversi ambiti ed età si incontrano e si confrontano per indagare i diversi volti della nostra contemporaneità, comprendere il presente e provare ad aprire delle riflessioni sul futuro che ci attende. Antonio Dikele Distefano, conduttore e autore del programma, ha affrontato il tema del futuro, fil rogue della terza stagione, con Massimo Pericolo, Tedua, Emis Killa e Lazza. Da giovedì 19 novembre il testimone passa a Sofia Viscardi con i nuovi appuntamenti sul canale YouTube della fortunata serie.
Nel salotto di Sofia Viscardi ci sono Camihawke, tra le influencer più note d'Italia, e Silvia Semenzin, ricercatrice di sociologia digitale, già promotrice della campagna #intimitaviolata che ha portato alla legge contro il revenge porn. Proprio temi come sessualità e relazioni online s'intrecciano nel dialogo tra le tre protagoniste: cosa succede quando pubblichiamo i nostri corpi online, quale rapporto esiste tra reale e digitale, quali limiti e quali reazioni incontriamo tra le nostre relazioni sul web?
Cyber-sex, gender equality, revenge porn, hate speech e privacy: sono parole che usiamo sempre di più nella nostra esperienza quotidiana sui social network, fino a scontrarci con i loro significati e con la realtà che descrivono, a cui spesso reagiamo in modo diverso, con moralità e giudizi soggettivi. Punto focale di discussione è la figura femminile oggi su internet, che - come dimostrato anche da un rapporto di Amnesty International - ha tre volte di più la probabilità di un uomo di essere soggetta e vittima di violenze, verbali come fisiche.
Silvia Semenzin ha 27 anni e si occupa di diritti digitali e giustizia digitale: studia come le tecnologie siano responsabili di riprodurre le disuguaglianze online, e si batte soprattutto per rendere il web un posto tollerante, inclusivo e rispettoso. È lei, con la Viscardi, a tenere le fila del discorso: le fa da spalla la brillante Camilla Boniardi, in arte Camihawke, 29enne tre le influencer più seguite del Paese, per questo carica di responsabilità, per la sua esposizione a milioni di follower, ai quali tiene a lasciare un messaggio positivo.
Come si può rendere il web un luogo sicuro e tollerante? "Una volta ho temuto per la mia incolumità e la mia privacy, non tanto per una questione virtuale, ma per un riscontro fattuale della mia popolarità nella vita di tutti i giorni", ammette la Boniardi. "Ripartire dall'educazione: insegnare alle persone a stare su internet e a rispettare la propria - e altrui - sessualità, parlare di questi temi, senza morale o timore" è la soluzione per la Semenzin, che in relazione al revenge porn preferisce parlare di "condivisione non consensuale di materiale intimo".

Internet appare come amplificatore della realtà, che come tale prevede e dovrebbe tollerare le opinioni anche discordanti: "Ma c'è un limite alla libertà d'espressione, se c'è violenza e offesa", concordano le ospiti. In linea con le precedenti stagioni, il cinema fa da contrappunto agli incontri di Basement Café by Lavazza grazie a film entrati nell'immaginario e come tali in grado di unire le diverse generazioni. Durante la puntata, a orientamento dell'incontro, Sofia Viscardi ha proposto alle sue ospiti estratti tratti da film recenti che hanno trattato i nervi scoperti del rapporto tra umanità e mondo digitale. Da Snowden di Oliver Stone, incentrato sulla figura del whistleblower che più di tutti ha smascherato gli usi della sorveglianza globale, a The Social Network di David Fincher, ritratto della creazione di Facebook e del suo inventore Mark Zuckerberg, per poi passare a Birdman, Oscar nel 2014 per la regia di Alejandro González Iñárritu, che tocca il tema della popolarità sui social per le star, fino al - distopico? - futuro di Her di Spike Jonze, dove amore e intelligenza artificiale si incontrano e scontrano.
Quanto alla dipendenza dai social, si chiude con una provocazione: e voi, uscireste mai con un'intelligenza artificiale? "Dobbiamo usare la tecnologia anche per riprenderci il tempo, la virtualità non ha tempi umani", ammonisce la Semenzin.