Un nuovo rapporto di PEN America denuncia un preoccupante aumento della censura nelle scuole statunitensi: tra i titoli più colpiti figura Assassination Classroom di Yusei Matsui, bandito oltre cinquanta volte, simbolo di una "normalizzazione della censura" che minaccia la libertà di lettura.
Assassination Classroom nel mirino: 54 divieti negli USA
Secondo il nuovo rapporto pubblicato da PEN America, tra luglio 2024 e giugno 2025 si sono verificati 6.870 episodi di censura libraria in 23 stati e 87 distretti scolastici statunitensi. Sebbene il numero sia in calo rispetto all'anno precedente, il dato resta più che doppio rispetto al 2022-2023 - segno di una tendenza radicata. In questo contesto, il manga di Yusei Matsui, pubblicato su Weekly Shonen Jump, emerge come il titolo giapponese più censurato: 54 ban in dodici mesi.
La serie di Assassination Classroom racconta le vicende di una classe di studenti incaricati di assassinare il proprio insegnante, un alieno tentacolare che minaccia di distruggere la Terra. Questa storia è stata accusata di "incoraggiare la violenza" e rimossa da numerose biblioteche scolastiche.
Tutto è iniziato nel 2023, quando la Gifford Middle School in Florida ha eliminato tre volumi della serie. Poco dopo, il distretto di Elmbrook nel Wisconsin ha seguito l'esempio, rimuovendo cinque volumi dalla biblioteca digitale. Anche la Carolina del Sud ha avviato revisioni simili nel 2024, spesso su segnalazione di genitori o gruppi religiosi che sostenevano che il manga diffondesse "messaggi pericolosi".
Ma Assassination Classroom non è un caso isolato. Altri titoli come My Hero Academia di Kōhei Horikoshi, Soul Eater di Atsushi Ōkubo, One Piece di Eiichirō Oda e Fairy Tail di Hiro Mashima sono stati oggetto di contestazioni simili. La maggior parte dei divieti proviene da stati a guida repubblicana, dove le campagne contro contenuti considerati "immorali" si sono fatte più aggressive.
Una nuova era di censura tra politica, paura e controllo culturale
Oltre alla violenza, nel mirino delle restrizioni ci sono anche i temi LGBTQ+. Nel 2024, ad esempio, la Brevard County School Board in Florida ha rimosso il manga Sasaki and Miyano, ignorando la raccomandazione del comitato di revisione che ne suggeriva la permanenza. Un membro del consiglio ha definito il fumetto "offensivo", accusandolo di "promuovere un certo orientamento sessuale". Una visione che, come sottolinea PEN America, rientra in un trend più ampio volto a etichettare falsamente le opere queer come "sessualmente esplicite".
La direttrice del programma Freedom to Read, Kasey Meehan, ha descritto il fenomeno come "una preoccupante normalizzazione della censura quotidiana", sottolineando come le pressioni politiche si traducano in leggi, direttive e liste di "libri da non acquistare". Il risultato, ha aggiunto, è "senza precedenti". Secondo Sabrina Baêta, senior manager di PEN America, si tratta di una vera e propria "cultura della censura" alimentata da movimenti anti-woke, anti-DEI e anti-LGBTQ+, spesso legittimati da esponenti della Casa Bianca.
La Florida guida la classifica dei divieti con 2.304 casi, seguita da Texas e Tennessee. Ma più dei numeri colpisce l'idea che la censura sia diventata routine, una risposta "normale" al timore di perdere fondi o subire minacce. È una deriva che, come ricorda Baêta, "soffoca la libertà di leggere e di pensare, limitando l'accesso alla conoscenza e alla diversità di prospettive".
In un Paese che ha costruito la propria identità sulla libertà di espressione, il destino di Assassination Classroom diventa simbolico e riflette ora l'assurdo paradosso di un sistema educativo che teme più la fantasia che la realtà.