Due ore di intervista in esclusiva mondiale. Massimo Giletti fa il "colpaccio" invitando nello studio di Non è l'Arena Jimmy Bennett, l'attore americano che ha accusato Asia Argento di molestie sessuali quando era ancora minorenne, ricevendo in cambio un indennizzo in denaro. E' la prima volta che parla di fronte alle telecamere, dopo la denuncia. Capelli platino, Bennett è seduto vicino al suo avvocato, Gordon Sattro che, attento, ascolta ogni domanda del conduttore. Giletti non si perde in chiacchiere e dopo una prima parte in cui chiede a Bennett di raccontargli la sua infanzia da bimbo prodigio, affonda il discorso sul tema principale e l'attore non si sottrae.
"Sì Asia Argento mi ha violentato, è stato un rapporto completo". Così conferma Jimmy Bennett che rimarca come per lui, che la chiamava "mamma" sia stato scioccante perché è stata una cosa non voluta. "C'è una perfetta corrispondenza tra lo schema di Asia e lo schema di Weinstein. - rincara - Anche Asia ha abusato del proprio potere". Poi entra nel dettaglio: "Ci siamo incontrati al Ritz Carlton a Marina del Rey in California. Ero con un accompagnatore che è salito fino alla stanza dell'albergo. Asia era entusiasta e mi guardava dritta negli occhi, poi ha dato uno sguardo al mio accompagnatore e gli ha chiesto: 'Ma tu chi sei?'. Lo ha fatto sempre sentire un intruso durante l'incontro e quindi il mio accompagnatore ci ha lasciato soli. Tutto poi accade molto rapidamente. Asia mi ha offerto dello champagne e ha iniziato a fumare una sigaretta mentre mi raccontava del film che intendeva girare con me". Giletti quindi gli chiede cosa sia accaduto e lui riprende: "Mi ha preso il viso e mi ha guardato e mi ha detto: 'Mi sei mancato tantissimo e ha iniziato a baciarmi. La mia interpretazione era che mi stesse mostrando il suo affetto. Il bacio si è prolungato e ho avuto l'impressione che non fosse un bacio amichevole, ma che stesse cercando di esplorare la situazione. Dopo Asia ha appoggiato le mani sul mio corpo, poi mi ha spinto sul letto e mi ha slacciato la cintura e i pantaloni".
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I due si erano conosciuti all'epoca delle riprese di Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, diretto da Asia Argento nel 2004. Jimmy Bennett aveva la parte di suo figlio. "Asia era come una seconda mamma, questo è il sentimento che ci ha legato dal primo giorno. Il nostro rapporto è sempre stato molto ravvicinato. Il legame tra me e lei era speciale. Asia era molto concentrata sul film e voleva incarnare il rapporto madre e figlio in modo che fosse più realistico possibile, ma sembrava andasse oltre l'aspetto professionale. Dopo il film del 2004 il nostro rapporto è continuato via sms, via mail, ma non l'ho più vista. Non c'è mai stato un altro incontro faccia a faccia per dieci anni. L'ho tenuta aggiornata sulla mia attività e lei si sentiva anche con mia mamma". Poi la svolta: "E' stata Asia, nel 2013, a propormi l'incontro via Twitter e poi con mail private abbiamo stabilito di incontrarci. Non ero sorpreso, - continua - sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati ed ero contento di vederla. Mi parlava di un film italiano al quale lei volesse che partecipassi. Ricordo però che mi sentivo un po' strano. Asia continuava a inviarmi delle foto e dei bigliettini che scriveva nella sua stanza di hotel. Per me c'è sempre stata una barriera culturale, non sapevo se il suo atteggiamento fosse una maniera di mostrare affetto e quindi non sapevo cosa aspettarmi. Per me era come incontrare una amica".
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Giletti gli spiega che molti non credono alla sua versione, ma Bennett chiarisce che anche se è un uomo, la violenza l'ha subìta eccome. Da qui in poi il dialogo tra i due sembra irrigidirsi, tanto che da arrivare a chiedere al conduttore di togliere le immagini di Asia Argento che vi sono dietro sullo sfondo: "Siamo qui per parlare di me", puntualizza. Le foto vengono oscurate e l'intervista continua soffermandosi prima sulla vertenza #MeToo, di cui Bennett è convinto che questa storia non danneggerà i passi fatti sino ad ora dal movimento; poi sul risarcimento di 3 milioni e 500 mila dollari: "La prima cosa era verificare se c'era una prova da portare in tribunale. - dice l'avvocato Gordon Sattro. - Abbiamo visto i guadagni prima e dopo il fatto. Questo episodio ha inciso sull'assetto economico, ma anche su suoi rapporti con Hollywood". Bennett ha ricevuto sino ad ora 380 mila euro da Asia Argento dopo che il suo compagno, lo chef Anthony Bourdain la ha convinta a pagare.
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La storia però è destinata ad andare per le lunghe: Asia Argento ha, infatti, deciso di querelare l'ex amica Rose McGowan, accusata di aver messo in giro falsità nei suoi confronti proprio in merito a questa vicenda. E' noto, infatti, che è stata la sua compagna, la modella Rain Dove, a consegnare alla Polizia di Los Angeles i messaggi tra Asia e Jimmy Barnett, i quali poi erano serviti come base per lo scoop del New York Times che aveva svelato la vicenda. Ma anche lo stesso Bennett ora si ritrova ad aver dei problemi, visto che è stato accusato nei giorni scorsi da una sua ex fidanzata di molestie sessuali, tanto da essere stato segnalato alle autorità californiane per stalking e pornografia infantile visto che, secondo la ricostruzione della sua ex, la avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali con lei, nonostante non fosse maggiorenne.
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In merito a tutto ciò è apparso poi in tarda serata in tweet della madre di Asia, Daria Nicolodi in cui prende le difese della figlia dicendo: "Sai, dopo l'intervista a questo signorino, che ha fatto causa ai suoi genitori, che ha una diffida dalla fidanzata minorenne e la di lei mamma, diciamo non uno stinco di santo, la persecuzione a mia figlia è apodittica. Voglio sperare che Giletti sia onesto. Bye".