La situazione di Harvey Weinstein diventa ancora più complicata e tra le nuove accuse c'è anche quella dell'attrice Asia Argento.
The New Yorker ha infatti pubblicato le dichiarazioni di tre donne: la star italiana, Lucia Evans e una persona che ha voluto rimanere anonima.
Asia ha raccontato che aveva 21 anni quando il produttore l'ha invitata a un party che era stato organizzato dalla Miramax all'Hotel du Cap-Eden-Roc e ha scoperto che in realtà non c'era alcuna festa. L'attrice si è invece ritrovata da sola con Weinstein in una camera di albergo e l'uomo era in accappatoio con in mano una bottiglia di lozione: "Mi ha chiesto di fargli un massaggio. Io ho risposto 'Guarda, non sono stupida'. Ma ripensandoci lo ero davvero. E devo ancora accettare realmente quanto è accaduto". Asia ha quindi aggiunto che Harvey le ha sollevato la gonna e ha iniziato a fare del sesso orale su di lei anche se gli ha ripetuto più volte di fermarsi: "Mi ha terrorizzata ed era così grande. Non si fermava. E' stato un incubo". L'attrice ha quindi ammesso che ha lasciato continuare il produttore pur di far finire quello che stava accadendo e non era in grado di difendersi: "Il fatto è che mi sono sentita responsabile perché se fossi stata una donna forte lo avrei calciato nelle parti intime e sarei fuggita. Ma non l'ho fatto e ho pensato fosse colpa mia". Asia ha poi proseguito il suo racconto spiegando che aveva detto a Weinstein "Non sono una prostituta", ottenendo come risposta una risata e il fatto che avrebbe usato la frase per realizzare delle t-shirt. Nel periodo successivo Weinstein ha continuato a contattarla e a farle dei regali e tra i due si è persino stabilita una relazione: "Sentivo che dovevo farlo perché avevo un film in uscita e non volevo farlo arrabbiare". L'attrice si era infatti convinta che la sua carriera sarebbe stata rovinata per sempre se non avesse accettato le attenzioni del produttore: "Semplicemente il suo corpo, la sua presenza, il suo volto mi riportano a sentirmi quella ragazza che ero quando avevo 21 anni. Quando lo vedo mi fa sentire piccola, stupida e debole. Dopo la violenza ha vinto".
Asia ha poi rappresentato quanto accadutole, seppur con un finale diverso, nel film Scarlet diva, distribuito nel 2000, e ha rivelato che molte donne le avevano confessato di riconoscere Weinstein in quelle scene: "Le persone mi chiedevano di lui a causa della scena presente nel film". Harvey, invece, ha trovato la situazione molto divertente pur chiedendole scusa per quanto accaduto.
Lucia Evans ha vissuto un'esperienza simile sette anni dopo, nel 2004, quando Weinstein l'ha obbligata ad avere con lui un rapporto orale nell'incontro che l'attrice pensava fosse stato organizzato per scoprire se era adatta ad alcuni progetti cinematografici: "Ho detto più volte 'Non voglio farlo, fermati, non voglio'. Ho cercato di fuggire ma forse non ci ho provato abbastanza. Non volevo prenderlo a calci o lottare. E' un uomo imponente. Aveva potere. In un certo senso mi sono arresa. Quella è la parte più orribile ed è il motivo per cui è riuscito ad agire così per tanto tempo e ci sono tante vittime: le persone si arrendono e pensano che sia colpa loro". La Evans aveva accennato a qualche amico di quanto le era accaduto ma non è mai riuscita a rivelare tutti i dettagli, situazione che l'ha portata ad avere molti problemi personali e sociali negli anni successivi.
Tra le accusatrici nel nuovo articolo anche Mira Sorvino che ha confessato come nel settembre 1995 il produttore avesse provato ad aggredirla fisicamente durante un incontro avvenuto durante il Toronto Film Festival. La situazione si era quasi ripetuta successivamente a New York, quando il produttore aveva chiesto di incontrarla per parlare della promozione di uno dei suoi film, ma per fortuna non si era arrivati alla violenza. Negli anni successivi è rimasta amica di Bob Weinstein, anche se non ha mai avuto il coraggio di parlare di quanto era accaduto con il fratello ed è convinta che la sua carriera sia stata limitata a causa del suo rifiuto.