Peter Jackson ha rifiutato per due volte l'offerta di girare Aquaman, il cinecomic della DC dedicato al re di Atlantide che poi è stato affidato definitivamente a James Wan. La storia curiosa è emersa durante un'intervista su Empire poi rimbalzata praticamente sui maggiori giornali del settore proprio per via del fatto che il regista de Il signore degli anelli sia stato così risoluto nel non voler avere a che fare con il mondo dei cinecomic.
A insistere su Aquaman fu il CEO della Warner Bros. dell'epoca, Kevin Tsujihara, come racconta Peter Jackson. "Sei fan di Aquaman? Mi disse. Io risposi no". Sei mesi dopo tornò alla carica: "Sei fan di Aquaman? No Kevin, ti ho già detto di no la volta scorsa. - così continua Jackson - Non sono uno che da ragazzino impazziva per i supereroi. Leggo Tintin...e poi senti, sono film veramente pesanti, io voglio creare invece qualcosa per cui nutro una profonda passione". Incassato definitivamente il diniego, Tsujihara si rassegnò a cercare altrove, mentre l'autore delle due trilogie basate sulle opere di Tolkien si buttò a capofitto sui documentari. Il primo, They Shall Not Grow Old, sulla Prima guerra mondiale, il secondo, ancora work in progress sui Beatles. E pare che per vedere quest'ultimo si dovrà aspettare ancora per bel po'. "Non prevedo davvero di fare un altro film per un anno o due", ha specificato a Empire.
Nonostante questo no eccellente, Aquaman alla fine è stato portato, letteralmente, in porto grazie anche all'ingombrante presenza del suo protagonista, Jason Momoa. E il botteghino ha risposto bene: in Nord America ha incassato circa 330 milioni di dollari, mentre a livello internazionale è arrivato a quota 805 milioni. Tanto è bastato per far si che venisse programmato un sequel, previsto per il 16 dicembre 2022 e uno spin-off intitolato The Trench che sfrutterà però atmosfere decisamente più horror.