In seguito a delle minacce significative alle operazioni del festival e alla sicurezza pubblica, delle quali è stato informato un rappresentante della kermesse canadese, il Toronto International Film Festival ha deciso di annullare le proiezioni del controverso documentario Russians at War.
Le proiezioni erano programmate per tutto il fine settimana ma sono state sospese a causa di proteste da parte di centinaia di manifestanti. Per questo motivo il festival ha deciso di prendere questa decisione, evitando di aumentare la tensione intorno all'argomento.
La decisione
Il Toronto International Film Festival ha ribadito la sua precedente dichiarazione a difesa di Russians at War, affermando che il film non dovrebbe essere considerato propaganda russa. Tuttavia, nel comunicato il TIIF riconosce di aver preso una decisione senza precedenti nella storia del festival.
"Come istituzione culturale, sosteniamo il dibattito civile riguardo e attraverso i film, comprese le differenze di opinione e supportiamo pienamente le manifestazioni pacifiche. Tuttavia, abbiamo ricevuto segnalazioni che indicano potenziali attività nei prossimi giorni che rappresentano un rischio significativo; data la gravità di queste preoccupazioni, non possiamo procedere come previsto" si legge nella nota.
Diretto da Anastasia Trofimova, Russians at War segue l'esperienza della regista canadese-russa, che trascorse sette mesi con l'esercito russo vicino alla linea del fronte in Ucraina. Coloro che hanno assistito al film alla Mostra di Venezia lo hanno accusato di propaganda russa, volta ad attenuare gli orrori commessi dall'esercito russo. La regista e il festival hanno difeso il film, sottolineando come si tratti di una co-produzione franco-canadese e che non è stato realizzato con la consapevolezza o il sostegno del governo russo.
Nonostante le difese, Russians at War ha suscitato numerose proteste e diversi diplomatici canadesi hanno attaccato il festival per averlo incluso nella programmazione. TVOntario ha ritirato il proprio supporto al film. Più di 400 manifestanti ucraini si sono radunati nei giorni scorsi davanti al Bell Lightbox per protestare contro la programmazione del film.