Il "Dunkacino suit", l'abito che Al Pacino indossò nella surreale pubblicità fittizia di Dunkin' Donuts in Jack and Jill è ora acquistabile, trasformandosi in un cimelio inatteso per collezionisti coraggiosi.
All'asta il celebre "Dunkacino suit" di Al Pacino
Il costume, messo in vendita su eBay, è un completo nero all'apparenza sobrio, ma foderato internamente con una pioggia di ciambelle stampate. A renderlo famoso non è però l'eleganza, bensì l'assurdità della scena in cui compare: il momento in cui Al Pacino, trasformato in parodia di sé stesso, accetta di girare un finto spot musicale per Dunkin' Donuts.

La sequenza, ribattezzata nel tempo Dunkacino commercial, è entrata nell'immaginario collettivo come un vertice di straniamento comico, tanto da guadagnarsi negli anni una seconda vita sul web tra meme, citazioni e remix.
La vendita, tuttavia, non comprende tutti i pezzi del guardaroba di quella scena: manca infatti il gilet stampato con ciambelle che completava l'outfit. Nonostante ciò, il prezzo fissato dal venditore resta elevato - 3.500 dollari, trattabili attraverso offerte private. Un valore che dimostra come anche i momenti più controversi della filmografia di un attore possano assumere, col tempo, una sorta di aura da reliquia pop.
Pacino tra parodia e leggenda
Jack and Jill, uscito nel 2011 e diretto da Dennis Dugan, è ricordato per aver visto Adam Sandler sdoppiarsi nei ruoli dei gemelli Jack e Jill. Al fianco di Sandler comparivano Katie Holmes e lo stesso Pacino, chiamato a impersonare una versione caricaturale di sé stesso.

La trama ruotava attorno al tentativo di convincere l'attore a partecipare a uno spot pubblicitario, un espediente che culmina proprio con la celebre sequenza musicale dedicata alle ciambelle.
Se all'epoca la critica fu impietosa e il film finì spesso nelle classifiche dei peggiori titoli dell'anno, l'apparizione di Pacino non passò inosservata. Anzi, divenne nel tempo uno degli elementi più discussi, a metà strada tra imbarazzo e ammirazione per il coraggio con cui un'icona del cinema si mise in gioco.
Oggi, quel costume rappresenta più di un semplice capo di guardaroba: è il simbolo di come anche gli scivoloni, se letti con lo sguardo del tempo, possano trasformarsi in episodi cult, custoditi non solo nella memoria collettiva ma persino nei cataloghi d'asta.