Ace Ventura - Missione Africa: Jim Carrey tra litigi e stranezze su un set difficile

Quello di Ace Ventura - Missione Africa fu un set molto difficile da gestire per Jim Carrey, tra numerosi litigi ed eccentriche stranezze.

Secondo quanto riferito da molti membri della produzione nel corso degli anni Jim Carrey non voleva girare Ace Ventura - Missione Africa e il set del film non fu molto idilliaco: le riprese furono interrotte più volte da litigi, malattie, cambi di personale ed eccentriche stranezze.

Carrey non era affatto felice sul set, Simon Callow ne ha parlato nel suo libro di memorie, Shooting The Actor, in cui ha ricordato: "Carrey era in guerra con il regista e con i produttori, litigavano continuamente". Dopo alcuni giorni di riprese Callow ha fatto un breve viaggio in Inghilterra e, su sua stessa ammissione, quando è tornato c'era stato un cambiamento piuttosto significativo nel personale.

Callow, a proposito della pellicola, ha anche aggiunto che "Carrey credeva che, e non so se avesse ragione o meno, essendo stato pagato una somma di denaro al di là del contemplabile per realizzare questo sequel, i produttori non stavano riuscendo a trovare soldi per tutto il resto: oggetti di scena, studi in cui girare, tempo."

"L'atmosfera era alquanto tesa. Jim si ammalava molto spesso. Abbiamo girato molte scene in cui io e gli altri attori secondari reagivamo alla sua 'futura ed eventuale' performance che poi, in molti casi, non è mai arrivata. D'altro canto, ogni volta che Jim tornava sul set era come posseduto da un'energia comica maniacale che spesso andava al di là di ciò che si vede sullo schermo". Ha concluso Simon.

Secondo quanto riferito Ace Ventura - Missione Africa non è mai stato uno dei film preferiti di Jim Carrey: l'attore era a disagio con la rappresentazione dei nativi e, apparentemente, non capiva perché il personaggio di Ace avrebbe dovuto avere paura dei pipistrelli. Non ha mai dichiarato apertamente che non gli piaceva la pellicola, ma non ha mai dato la sua disponibilità per girare un terzo film e, dopo questa esperienza, non ha filmato un altro sequel per più di vent'anni.