Alla fine è stato Michael Moore, protagonista in qualche modo annunciato di questa edizione del Festival di Cannes, a portarsi a casa il premio più ambito, quello della Palma d'Oro per il miglior film. Il suo Fahrenheit 9/11, documentario sull'11 settembre che attacca in modo esplicito il presidente statunitense George Bush, ha ricevuto ieri il prestigioso riconoscimento, tributato all'unanimità dai giurati della Croisette e accolto dallo stesso regista con notevole sorpresa: "Ma cosa avete fatto?", è stato il suo primo commento al momento di ritirare il premio. Ringraziando la giuria e tutti coloro che hanno collaborato al film, il regista ha poi aggiunto: "Ho il sospetto che questo premio, e la risposta del pubblico qui al Festival, faranno in modo che questo film venga visto dal pubblico americano. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per questo. Molti vogliono la verità, ma molti altri vogliono semplicemente chiuderla nel cassetto e scappare. Un grande presidente repubblicano una volta disse: 'Basta che diate alla gente la verità, e i repubblicani, gli americani, verranno salvati'. Voglio dedicare questa Palma d'Oro a mia figlia, ai ragazzi che sono in Iraq, e a tutti coloro che nel mondo soffrono a causa delle nostre azioni." Quentin Tarantino ha rivelato sul palco a Moore la totale concordanza da parte dei giurati nel premiare il suo film: "Tra noi c'erano opinioni politiche molto diverse", ha sussurrato Tarantino a Moore. "Ma quello che abbiamo premiato è stato innanzitutto un grande film. Te lo dico da regista a regista, eravamo tutti d'accordo."
Riconoscimenti importanti sono andati anche al cinema asiatico, presente in quantità massiccia al festival e da sempre apprezzato da Tarantino: il film tailandese Tropical Malady di Apichatpong Weerasethakul si è aggiudicato il premio della giuria, il coreano Old boy ha vinto il Grand Prix, mentre i premi per gli attori sono andati alla hongkonghese Maggie Cheung (per il film francese Clean) e al giapponese Yagira Yuya (per Nobody knows). La Francia si è aggiudicata invece il premio per la sceneggiatura (Agnes Jaoui e Jean-Pierre Bacri per Così fan tutti) e quello per la regia (Tony Gatlif per Exils).