Maledetta primavera 2020

È il 1989. Nina ha undici anni e una famiglia abbastanza problematica: i genitori litigano continuamente e suo fratello minore ha un carattere irascibile.

Quando si trasferiranno dal centro di Roma verso la periferia, con tutte le caratteristiche tipiche delle zone sovrappopolate, Nina non riuscirà facilmente a adattarsi. Ha dovuto cambiare anche scuola, iscrivendosi a una parificata, gestita dalle suore, e non si ritroverà nemmeno un’amica sulla quale appoggiarsi.

Un giorno, però, incontra una ragazza: si chiama Sirley, ha tredici anni e ha le proprie origini nella Guyana francese. Sogna, più di tutto, di non essere sempre vista come una straniera, ma vorrebbe sentirsi finalmente integrata nel quartiere, tanto da desiderare di interpretare la Vergine Maria in una processione religiosa. Ha un carattere difficile da assecondare, ma possiede anche un misto di fascino e mistero. Nina ne è allo stesso tempo attratta e intimorita, e cercherà di dare a Sirley le attenzioni che quest’ultima sta cercando, rendendola speciale.

L’amicizia che nascerà tra le due farà dimenticare a Nina i disagi per il nuovo mondo che ha conosciuto e consentirà a Sirley di avvicinarsi alla società che finora non l’ha accolta come aveva immaginato. Entrambe vivranno insieme il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, attraverso un’esperienza straordinaria.