Italia 1982, una storia azzurra 2022

Il 1982 è un anno molto complicato per l'Italia, per una serie di ragioni: la crisi economica, sociale e politica appare inarrestabile; è ormai lunga la guerra al terrorismo ed è appena iniziata quella contro la mafia; è sempre più alto il tasso di disoccupazione. A sollevare il grigiore che regna nel Paese può essere un appuntamento molto atteso: i Mondiali di calcio, che si terranno in Spagna.

La Nazionale guidata dal CT Enzo Bearzot non è però arrivata nelle migliori condizioni fisiche, mentali e atletiche al torneo. Infatti, molte polemiche hanno accompagnato le scelte dell’allenatore e, tra tutte, quella di puntare su Paolo Rossi a discapito di Roberto Pruzzo, capocannoniere del campionato. Rossi è reduce da due anni di squalifica a causa del calcio scommesse, e non appare in grande spolvero. Eppure, nonostante il solito vizio tutto italico di arrivare con scetticismo ai grandi appuntamenti, quella squadra era più pronta e convinta che mai, certa di poter regalare un sogno enorme a tutti i tifosi, dopo aver sfiorato l’impresa già nel 1978 con il quarto posto nella rassegna iridata.

L’inizio del Mondiale non sarà però eccezionale: tre pareggi in altrettante gare e qualificazione alla fase successiva strappata con diverse incertezze. Stampa, radio e televisione sembrano confermare i dubbi su una compagine che non appare brillante, ma una persona ci crede più di tutti: proprio Bearzot, che non intende arretrare di un metro rispetto alle proprie convinzioni. Così, il gruppo diverrà ancora più compatto in vista di due ostacoli apparentemente insormontabili: le sfide contro l’Argentina di Maradona e il Brasile di Zico e Falcao. Il resto è storia: i gol di Paolo Rossi, le parate di Zoff, le marcature ferree di Gentile, la classe di Scirea e Conti, le sgroppate di Tardelli e il contributo di tutti gli azzurri, una formazione che divenne una filastrocca che ogni italiano imparò a memoria, ripetendola fino alla vittoria in finale contro la Germania. Una squadra da leggenda.