I giorni dell'abbandono è un film del 2004 diretto da Roberto Faenza con Margherita Buy e Luca Zingaretti. Durata: 96 min. Distribuito in Italia da Medusa. Paese di produzione: Italia.
Olga ha 35 anni e due figli. Suo marito Mario l'ha abbandonata e lei ha perso completamente la fiducia in se stessa e si sta lasciando andare. Uno spiraglio di felicità e speranza arriva grazie ad una sofferta autoanalisi e a una serie di incontri, tra cui quello con un musicista vicino di casa...
Un abbandono motivato Tratto dal romanzo culto di Elena Ferrante, I giorni dell'abbandono narra la vicenda di Olga, giovane moglie e madre borghese, la cui serenità familiare si spezza improvvisamente a causa dell'abbandono del marito, che si è innamorato di un'altra donna. Dapprima Olga cerca …
Date di uscita e riprese - I giorni dell'abbandono è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 16 Settembre 2005 (Medusa). Le riprese del film si sono svolte in Italia. Ecco alcune delle location in cui è stato girato il film: Torino, Italia
Io voglio solo mio marito, non un'altra opportunità
Attualmente I giorni dell'abbandono ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da I giorni dell'abbandono e le nomination:
I giorni dell'abbandono è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 5.9 su 10
I giorni dell'abbandono
2006 - Medusa
Contiene 1 Ora e 36 Minuti di contenuti su 1 Disco.
I quattro romanzi dedicati alla storia delle due amiche Lina e Lenù verranno adattati per il piccolo schermo da Fandango e Wildside.
Va in onda mercoledì 'La 25a ora' di Spike Lee, e basta questo a risollevare una settimana mediamente addormentata. Su Sky c'è 'Neverland' con Johnny Depp
'I fantastici quattro' conquistano il pubblico italiano, e realizzano oltre tre milioni di euro di incasso. Al secondo e terzo posto della classifica 'Madagascar' e 'La bestia nel cuore'. Al primo posto della classifica USA, 'Just Like Heaven'.
Un week end non particolarmente ricco di cinema: solo quattro pellicole che in un modo o nell'altro susciteranno l'interesse del pubblico.
Il film si prende troppo sul serio e dopo un inizio equilibrato sprofonda nella più triste comicità involontaria. Allo spettatore non resta che chiedersi il perché di una scelta registica tanto inspiegabile da sfiorare il suicidio artistico.