Come può uno scoglio 2023

Dopo la scomparsa del padre, un ricco costruttore, il mite Pio ha ereditato la gestione di molte attività imprenditoriali. Le scelte per lui sono state tutte prese proprio dal padre: Pio ha così avuto una vita agiata, ha sposato Borromea con la quale ha avuto due figli, Ginevra e Manfredi, e adesso abita nella dimora dei marchesi Pasin, i suoi suoceri, produttori di prosecco attraverso la loro cantina vinicola.

Mentre sta per prendere possesso dell’azienda paterna, Pio, di professione avvocato, è stato scelto dagli imprenditori locali come nuovo candidato sindaco: conoscendo la sua indole malleabile, tutti loro sono persuasi di poterlo facilmente controllare dopo averlo fatto eleggere. Sebbene Pio sembri restare quasi indifferente di fronte agli eventi che lo riguardano, a un certo punto accade qualcosa che lo accende improvvisamente. A dargli la spinta decisiva è don Boschin, parroco del paese e guida spirituale di Pio, che chiede al ragazzo la cortesia di aiutare l’ex galeotto Amedeo, dandogli lavoro come proprio autista.

La presenza di Amedeo nell’esistenza di Pio sconvolgerà le giornate di quest’ultimo, tirando fuori il coraggio che non ha mai mostrato e portando l’uomo a mettere in discussione tutto. Nonostante le apparenze, i due hanno molti aspetti in comune e, grazie all’altruismo di Amedeo, Pio riuscirà a riprendere tra le proprie mani il controllo della propria vita…

Diretto da Gennaro Nunziante e scritto da quest’ultimo insieme ai due interpreti principali, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, Come può uno scoglio è la nuova commedia con la coppia pugliese protagonista, alla quarta apparizione sul grande schermo e alla seconda collaborazione con il regista barese. Un film che mette in risalto la comicità del duo e ne sfrutta la verve, forse come non era mai accaduto nelle precedenti prove cinematografiche.

Il titolo della pellicola, Come può uno scoglio, è tratto da una celebre canzone di Lucio Battisti, “Io vorrei... Non Vorrei... Ma se vuoi”, scritta dal cantautore insieme a Mogol nel 1972, e inclusa nell’album “Il mio canto libero”.