Il recente matrimonio col cantante Paul McDonald ha reso la bella Nikki Reed ancor più radiosa. L'attrice, che abbiamo incontrato a Roma in occasione dell'evento speciale The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1, ospitato come da tradizione dal Festival Internazionale del Film, si illumina parlando del giorno del suo matrimonio e delle passioni che condivide col marito musicista col quale ha appena composto e inciso un singolo, la romantica Now That I Found You. Scordatevi la vampira bionda e aggressiva interpretata nelle pellicole ispirate ai romanzi di Stephenie Meyer. Nella realtà Nikki Reed è dolce, riflessiva, sensibile, riservata e gelosa della propria privacy, ma anche affabile e capace di metterti a tuo agio. Parla volentieri di sé e delle esperienze vissute nella sua breve, ma già ricca esistenza. C'è solo un argomento che la fa ammutolire e volgere lo sguardo verso la propria publicist in cerca di assistenza, il rapporto con i compagni di set della Twilight Saga. L'eloquente silenzio ci fa capire come ultimamente la pressione mediatica sui giovani attori debba aver causato delle fratture all'interno del gruppo ed è facile intuire che i colleghi con cui la Reed sembra non essere più in sintonia siano i teen idols Kristen Stewart e Robert Pattinson.
Nikki, tu hai una relazione molto stretta con Catherine Hardwicke, la regista del primo Twilight. Puoi parlarcene? Nikki Reed: Il fatto che Catherine abbia voluto lavorare con me più volte mi onora. Ci siamo sempre trovate molto bene insieme, sia in Thirteen - Tredici anni che in Lords of Dogtown, e poi siamo approdate insieme alla saga di Twilight. Catherine mi conosce bene, tra di noi c'è un legame unico che non ho con nessun altro.
I fans sono molto curiosi. Dicci qualcosa sul matrimonio dell'anno.
Per un attimo ho avuto il dubbio che chiedessi del mio matrimonio. Se parliamo di Bella ed Edward, sarà davvero una cerimonia incredibile. Abbiamo girato le scene in mezzo ai boschi e il trucco, i costumi, la scenografia, la preparazione sono incredibili. E' tutto molto classico e accurato.
Mentre giravi questa scena hai pianto?.
No, non proprio.
Col successo le cose cambiano inevitabilmente. Quando abbiamo iniziato Kristen aveva già girato numerosi film ed era molto più esperta di me. Io avevo poca esperienza. Nel tempo la situazione si è modificata e adesso a causa del successo Kristen, Taylor e Robert vengono trattati diversamente rispetto a noi, sono più famosi e meglio pagati, ma non per questo ho sofferto o provo invidia. Però i rapporti tra di noi sono più complicati. E' difficile incrociare Robert e chiedergli "Ciao, come va?" adesso che è circondato da tre bodyguard.
Sono molti gli attori divenuti popolari con serie tv o saghe che a un certo punto decidono di scrollarsi di dosso il personaggio perché temono di restare ingabbiati. Quando smetterai i panni di Rosalie che ruoli vorresti interpretare?
Mi piacerebbe lavorare in una commedia perché le persone rischiano di identificarti con il tuo personaggio e io sono molto diversa da Rosalie, perciò vorrei svelare il mio lato comico.
Visto che sei una sceneggiatrice, come mai non lo scrivi da sola questo ruolo?
L'industria cinematografica ora sta vivendo un momento molto complicato, ci sono tante belle attrici di talento e pochi ruoli perciò scrivere e produrre un film non è così immediato, però mi piacerebbe avere la possibilità di scrivere ancora e vorrei anche cimentarmi nella regia. Spero di poterlo fare presto.
Credo che la rivalità sia stupida. La saga di Harry Potter è veramente brillante, i film sono spettacolari, ricchi di fantasia e di effetti speciali, ma sono qualcosa di completamente differente da Twilight. Non ho letto i libri perciò non posso giudicarli. Avevo iniziato a leggere il primo, ma ho dovuto abbandonarlo non perché non mi piacesse, ma perché non avevo tempo.
A cosa hai dovuto rinunciare a causa della fama?
Facendo il lavoro di attrice e diventando famosa ho avuto tante belle cose, ma ne ho perse molte altre. La cosa che mi spaventa e che mi ossessiona maggiormente è il fatto che la gente mi guardi mentre sono in giro. Non voglio vivere una vita da reclusa circondata da bodyguard, ma non mi piace essere osservata e talvolta mi capitano cose spiacevoli. Qualche mese fa mi trovavo in aereo con mio marito e stavamo organizzando il nostro matrimonio. A un certo punto mi sono accorta che una signora mi stava registrando con l'iPhone e mi sono dovuta alzare, andare da lei e chiederle di cancellare il file. Prima era più difficile fare una cosa del genere perché dovevi registrare, trasferire i file sul computer. C'erano una serie di passaggi intermedi, ma l'iPhone ha peggiorato di gran lunga la situazione perché in pochi secondi la tua vita viene postata su Twitter e milioni di persone possono accedervi e sapere cosa stai facendo.
Man mano che si avvicina la fine della saga di Twilight il ruolo di Rosalie cresce e diventa preponderante. Come hai lavorato al tuo personaggio? Quale è il tuo episodio preferito della saga?
Il mio film preferito è il primo per ovvie ragioni, ma mi fido molto di Bill Condon, credo che sia una persona eccezionale. Ero fan del suo cinema da tempo e dopo aver lavorato con lui al mio personaggio mi sono resa conto di quanto sia disponibile e vicino agli attori. Rosalie, negli anni, è cambiata, sono mutate le sue motivazioni. Mi sono impegnata molto perché il personaggio lasciasse trapelare le emozioni necessarie e Bill, in questi ultimi due capitoli, mi ha aiutato davvero molto.
Hai incontrato tuo marito Paul MacDonald sul red carpet di Cappuccetto rosso sangue. Cosa ne pensa di Twilight?
Mio marito non ha mai visto Twilight. Non voglio sembrare troppo drammatica dicendo che voglio piacergli per come sono in realtà e non per il mio lavoro, ma tra di noi non parliamo molto di cinema. Parliamo di musica e di tante altre cose, ma il lavoro cerchiamo di tenerlo fuori dal nostro rapporto.
Da sceneggiatrice cosa cambieresti della saga?
In realtà non cambierei niente perché mi fido di Stephenie Meyer però, se proprio dovessi cambiare qualcosa, mi piacerebbe che il mio personaggio fosse bruno e non biondo. E' vero che quando mi vedo allo specchio è facile fare autocritica, ma è un po' traumatico vedere la propria immagine stravolta.