Con la saga di Zombies, Disney Channel prima e Disney+ poi, hanno trovato il loro nuovo High School Musical. Un musical sugli zombie fatto dalla Disney sembra antitetico solo a scriverlo, ma il franchise ha sorpreso per vari motivi, non solo per il messaggio di continua inclusione ma anche per le canzoni che effettivamente rimangono in testa dopo la visione (primo obiettivo di un musical). Come se la sarà cavata il terzo capitolo? Scopriamolo nella nostra recensione di Zombies 3, dal 15 luglio su Disney+.
Diversità extraterrestre
Dopo gli zombie del primo capitolo e i lupi mannari del sequel, in questo terzo ed ultimo tassello della storia raccontata arrivano addirittura gli alieni dallo spazio a stravolgere ancora una volta i precari equilibri di Seabrook, la cittadina costiera al centro della vicenda. Una premessa un pochino esagerata, che lascia francamente perplessi ma reitera e continua la tematica generale del franchise: l'accettazione della diversità. Tematica che, come dimostrano i tre capitoli realizzati, non è un punto di arrivo ma un work in progress. Quando si pensa di essere arrivati a un equilibrio da parte degli abitanti della cittadina e degli studenti della Seabrook High, un nuovo arrivo ricorda che c'è sempre un diverso da temere e da voler combattere per l'umanità - in una riflessione estremamente attuale - piuttosto che scegliere di accogliere a braccia aperte e cercare di capire i nuovi arrivati come primo approccio. Un approccio che, invece, coerentemente al personaggio fa la protagonista Addison (Meg Donnelly) nei confronti dei tre alieni sbarcati letteralmente a Seabrook. Alieni che si dimostrano da subito intenti a svolgere una missione segreta che non vogliono rivelare (devono trovare il bene più prezioso nascosto in città). Iper-intelligenti e iper-tecnologici, si presentano come una razza superiore che ha eliminato le emozioni dal proprio vocabolario finendo per vedere il proprio pianeta distrutto, pur di non creare disequilibri e scontri tra la popolazione. Un modo per sottolineare come le discussioni possano risultare costruttive e non il contrario.
Diventare adulti e trovare se stessi
Il terzo ed ultimo capitolo del franchise corrisponde anche all'anno del diploma per i protagonisti. L'anno quindi delle scelte di vita per il college e il futuro. La decisione più complessa e sotto pressione deve prenderla Zed (Milo Manheim) che deve fare in modo di essere ammesso all'università con una borsa di studio sportiva perché questo aprirebbe finalmente le porte dell'istruzione anche agli altri zombie e alle altre creature (come i lupi mannari) e, un giorno magari, anche le porte del lavoro. Nel frattempo ognuno dei personaggi deve comprendere e trovare se stesso - la stessa Addison potrebbe scoprire finalmente la propria vera identità e il proprio posto nel mondo, mentre Elisa (Kylee Russell) sta facendo un tirocinio che le potrebbe permettere di sfondare nel mondo della programmazione. Addison come nuovo capitano di cheerleading deve anche ospitare e gestire il primo cheer-off nazionale, dove sono ammessi tutti (alieni compresi). Tra le fila della trama c'è anche un certo "gioco delle coppie" in atto, dato che tutti i protagonisti sono cresciuti - complici anche i lunghi tempi di produzione dovuti alla pandemia - e si crea un triangolo amoroso per il quale Zed diviene geloso degli alieni nei confronti di Addison. O ancora c'è un certo lupo mannaro che vorrebbe confessare i propri sentimenti a Elisa che è distante. La coppia principale del film insomma subisce la prima vera spaccatura dall'inizio della storia e bisognerà vedere se riuscirà a rimanere unita alla fine.
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Musical, Maestro!
Zombies 3 conferma la bravura dei compositori della colonna sonora e dei brani originali del film, utilizzando l'arrivo degli alieni per dare una scossa elettronico-moderna al sound delle canzoni, come la "Alien Invasion" che apre il film, ma ci sono anche altre performance già memorabili tra quelle proposte, come "Exceptional Zed" per ricordarci quanto siano importanti le persone che ci circondano per riuscire ad essere ciò che siamo. O ancora la riproposizione - c'era da aspettarselo e un po' ci speravamo - del brano più famoso del franchise, "Someday" che finora legato solamente alla coppia Addison-Zed diviene corale, riflettendo sulla crescita di tutti i personaggi e sul loro sguardo verso il futuro. Dove il film perde è nella sceneggiatura di David Light e Joseph Raso, che parte da una premessa davvero troppo surreale pur in un mondo abitato dagli zombie, mescolando fantasy e sci-fi, per arrivare a un epilogo altrettanto anacronistico nel 2022. A migliorare la situazione la messa in scena e regia di Paul Hoen, dinamica e quasi da videoclip. Le performance musicali sono spettacolari e rievocano la forza della squadra e del gruppo che aveva fatto la fortuna di High School Musical. Alcuni personaggi vengono lasciati però troppo in sordina, come il Bucky di Trevor Tordjman che non ha quasi più ragione d'esistere.
Conclusioni
Concludiamo la nostra recensione di Zombies 3 sottolineando come, pur partendo da una premessa fin troppo surreale e finendo in un epilogo altrettanto anacronistico, il terzo ed ultimo capitolo del franchise Disney riesca a riflettere sulla crescita dei personaggi e sul loro momento di scelte arrivati all’ultimo anno di liceo, mentre continua la tematica dell’accettazione della diversità e i protagonisti potrebbero trovare il proprio vero ‘io’.
Perché ci piace
- La tematica dell’accettazione del diverso, sciorinata e reiterata ancora una volta in modo intelligente
- Le colorate e spettacolari performance musicali e i nuovi brani, che rimangono in testa dopo la visione
- L’attenzione verso alcuni personaggi come Zed e Addison…
Cosa non va
- …a discapito di altri, come il cugino Bucky, relegato oramai a macchietta
- La sceneggiatura risulta altalenante e a volte poco coerente
- La premessa dell’invasione aliena, l’epilogo anacronistico per il 2022 e la vera identità di Addison potrebbero far storcere il naso anche agli spettatori più ben disposti