YATAGARASU, la recensione dei primi episodi: su Crunchyroll intrighi di palazzo e corvi mutaforma

La recensione di YATAGARASU: The Raven Does Not Choose Its Master, serie anime che adatta il secondo romanzo dell'omonima saga, trasportandoci in un mondo immaginario tra complotti ed elementi fantastici.

YATAGARASU, la recensione dei primi episodi: su Crunchyroll intrighi di palazzo e corvi mutaforma

Nel regno di Yamauchi, un mondo abitato dagli Yatagarasu - una razza di corvi a tre zampe che si trasformano in esseri umani - la terra è divisa in quattro regioni - Nord, Sud, Est e Ovest - ognuna governata da una famiglia nobile. Yukiya, figlio di un leader del Nord, non può credere alle proprie orecchie quando riceve una chiamata per fare da assistente personale del Principe Imperiale. Quest'ultimo, impenitente donnaiolo, dovrà presto decidere quale delle giovani principesse candidate prendere in moglie.

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Una delle principesse aspiranti al trono

Come vi raccontiamo nella recensione di YATAGARASU: The Raven Does Not Choose Its Master, le pretendenti hanno diverse motivazioni per ambire a diventare future sovrane e si creano non poche rivalità tra loro, mentre le rispettive famiglie tramano nell'ombra nella speranza di ottenere un vantaggio sui rivali. E nel frattempo un assassino si muoverebbe tra la corte di palazzo, con lo scopo proprio di uccidere il Principe e far cadere l'intero regno nel caos.

L'epica alla base

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Yukiya in una scena

Una lotta al trono e al potere in piena regola, che sembra voler aggiornare le dinamiche di Game of Thrones in un'ottica da medioevo fantastico giapponese, con tutte le modifiche del caso. Infatti in YATAGARASU: The Raven Does Not Choose Its Master è ancor più predominante l'elemento fantastico, con questi individui in grado di trasformarsi in giganteschi corvi a seconda dell'occasione. L'anime è l'adattamento dell'omonima serie di romanzi scritti da Chisato Abe e pubblicati in patria a partire dal 2012: 10 volumi della saga principale e due spin-off per espandere un background ramificato a dovere, già trasportato in precedenza in forma di manga. Nel media di riferimento che andiamo qui a recensire nei suoi primi episodi ci troviamo di fronte a un adattamento del secondo libro, che a quanto ci è stato dato finora di vedere si rivela intrattenimento ideale per gli amanti di intrighi e complotti all'ombra di imperi passati.

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Una tela in divenire

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Una scena dell'anime

Il prologo nel primo episodio, con tanto di voice-over che ci spiega a grandi linee le logiche di questa realtà immaginaria, presenta toni oscuri e misteriosi - che probabilmente faranno ritorno nel prosieguo della stagione - per poi lasciar spazio a un'introduzione delle varie casate in gioco e dei numerosi personaggi principali, con il focus che si concentra naturalmente sulla figura chiave del principe, su quella del giovane Yukiya (elemento chiave per far identificare il pubblico più giovane) e sulle aspiranti principesse, caratterizzate abilmente su caratteri antitetici al fine di offrire la giusta importanza al versante più intricato del racconto. Allo stesso modo alcuni passaggi più tragici, legati all'anima fantasy dell'operazione, ci portano a scoprire l'esistenza di schiavi costretti a trascorrere la loro intera vita nel corpo di un corvo, poiché appartenente a ceti sociali poveri o colpevoli di crimini più o meno gravi: entra così prepotentemente in ballo il discorso sulla lotta di classe che siamo sicuri giocherà un ruolo base nell'evoluzione degli eventi.

Occhio e cuore

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Un'immagine dell'anime Yatagarasu

Dal punto di vista della messa in scena, il character design è preciso e pulito, con tratti sinuosi o spigolosi ad alternarsi ad hoc e una discreta varietà nel tratteggio delle numerose "comparse" o figure secondarie che compaiono qua e là. L'animazione a tratti può risultare parzialmente statica, ma i colori accesi e il suggestivo contesto di ambientazioni e costumi, che prendono a piene mani da un immaginario elegante e affascinante, rendono la visione comunque gradevole allo sguardo. Nota a margine: il titolo originale Yatagarasu si riferisce direttamente al Corvo a tre zampe, creatura mitologica che appare spesso nella cultura orientale. Un uccello che rappresenterebbe il sole stesso, venerato e rispettato, la cui leggenda si è diffusa non soltanto in Asia ma anche in Egitto e in luoghi limitrofi. In Giappone in particolar modo compare in diverse leggende, come quando aiutò l'imperatore Jimmu nel suo avanzare verso Ovest, e viene usato come simbolo della federazione calcistica nipponica.

Conclusioni

Un principe che deve scegliere la sua futura sposa tra diverse candidate, un ragazzino catapultato per puro caso nelle dinamiche di corte e un misterioso assassino che si celerebbe tra gli intrighi di palazzo. Il tutto in un mondo dove esistono individui mutaforma, capaci di trasformarsi in giganteschi corvi con tre zampe. Di carne al fuoco ve ne è parecchia in YATAGARASU: The Raven Does Not Choose Its Master, che già nei primi episodi mette in campo un palcoscenico narrativo interessante e ricco di potenzialità, adattando il secondo romanzo di un'omonima saga assai popolare in patria. In attesa di vedere come certi sviluppi evolveranno, grazie alla contaminazione tra gli elementi fantastici e i complotti nobiliari, messa in scena con una buona cura per i personaggi e le ambientazioni, la serie ci ha già conquistato.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Impianto narrativo apparentemente solido, con il romanzo alla base quale potenziale sicurezza.
  • Personaggi ricchi di sfumature.
  • Esteticamente soddisfacente.

Cosa non va

  • Qualche calo di ritmo qua e là.