È il cinema pop che ci piace. Sagace, arguto, giggione. Quel cinema che amiamo, per il suo essere sempre a favore di spettatore. Dietro, uno sguardo vispo e vibrante, che procede lento solo all'apparenza. Perché, Wolfs - Lupi solitari di Jon Watts, si muove invece veloce, tanto nella dinamicità dei dialoghi, tanto nella messa in scena. Botta e risposta. Azione e reazione. E mentre il film scorrere sullo schermo della sala Grande di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso, non possiamo non pensare a quanto sia banalizzante rilasciare il film direttamente in streaming (lo vediamo su Apple TV+ dal 27 settembre), precludendolo al grande schermo.
Del resto, Wolfs è un film di cinema, e per il cinema. Pensato per intrattenere, gasare, divertire. Atmosfera anni Settanta. Campo e controcampo, smorfia e ammiccamento, per una struttura tenuta in piedi dall'estro irresistibile dei due protagonisti: George Clooney e Brad Pitt. Come se fossero Walter Matthau e Jack Lemmon: non comici, attenzione, ma attori veri capaci di tagliare verticalmente ogni registro interpretativo. Compresa l'arte della commedia. Il lato giocoso e il lato comico, quindi, che regge la traccia più oscura di un noir che parla della solitudine, del tempo, dell'incomunicabilità. Walter Matthau e Jack Lemmon, ma anche una specie di Butch Cassidy e Sundance Kid, per un rapporto di coppia spaiata, di frizione, di efficace narrativa (e mai ridicola).
Wolfs: Brad Pitt, George Clooney e una fredda notte newyorkese
Ma se il gancio noir gli va stretto, o gli va largo, a seconda della veduta, Wolfs mette immediatamente le cose in chiaro: bisogna fare in fretta, bisogna muoversi. Il movimento, infatti, è parte integrante del racconto. Un racconto che inizia di notte, in una New York gelida e bagnata dal nevischio, e finisce poi all'alba: al centro due fixer, due "risolvo problemi", per dirla alla Tarantino. Entrambi, loro malgrado (si detestano), scoprono di essere stati incaricati di ripulire una stanza di un albergo da "10mila dollari a notte", dove giace il corpo di un ragazzo. Ma se la collaborazione per i due fixer è tutt'altro che gradita, la serata si preannuncia esplosiva: che ci fanno quattro panetti di cocaina nella zaino della vittima?
Brad Pitt e George Clooney: "Wolfs? Il grande schermo è romantico, ma lo streaming è un'opportunità"
Cinema divertente, elegante, godurioso
Una domanda, banale ma essenziale, accende il film: cosa potrebbe succedere se due fixer fossero obbligati a lavorare insieme? Dall'altra parte, cosa potrebbe succedere se una sceneggiatura di per sé ben organizzata, fosse interpretata dalla classe di Brad Pitt e George Clooney? La risposta arriva direttamente da Jon Watts, per un film che per sua ammissione diventa il tentativo di "tornare con i piedi per terra", dopo "aver ciondolato tra i grattacieli insieme a Spider-Man". Nulla di più vero, perché Wolfs - Lupi solitari, nella sua indole, consumata in una notte dai colori indefiniti, e mischiati in una Manhattan assuefante, sembra - almeno nella prima parte - una pièce teatrale dell'Off-Broadway.
Un cinema di elementi (come la fondamentale colonna sonora di Theodore Shapiro), un cinema di genere che ne contiene, all'interno, altri cento: l'atmosfera notturna, e il fascino di due individui senza nome che risuonano in quella canzone perfetta, che coglie l'umore del film: Just the Two of Us di Grover Washington Jr. Come il ritornello - We can make it if we try, just the two of us - Brad Pitt e George Clooney sono i due guys a cui voler spassionatamente bene; quelli che ci provano, che tengono botta, che si capiscono con lo sguardo. Tipi che sembrano sfidare il tempo, tenendo in tasca un paio di occhiali per leggere meglio.
Per questo, in una lettura meta-cinematografica, Wolfs appare come lo specchio di loro stessi, ancora più bravi e ancora più belli, mai stanchi di prendersi in giro a vicenda. E guarda caso, nel film, i due interpreti sono talmente bravi (ma non è una novità) che recitano quasi solo con gli occhi, con le smorfie, con i mugugni. Basta questo, e lo schermo (quello grande) si riempie, diventando il palcoscenico di una visione elegante, divertente e incredibilmente goduriosa.
Conclusioni
Ripetiamo il titolo: grazie a dio (o chi per lui/le) per averci regalato Brad Pitt e George Clooney. Wolfs - Lupi solitari, senza di loro, probabilmente, non sarebbe stata la stessa cosa. Tuttavia, dietro il film di Jon Watts, si nasconde un arguto noir che gioca con l'umorismo (mai banale), agganciandosi ad una location ad effetto (New York di notte) e ad un dualismo che ci ricorda le grandi coppie spaiate del cinema. Applausi.
Perché ci piace
- Brad Pitt e George Clooney.
- L'atmosfera.
- L'umorismo mai scontato.
- Un bel finale.
Cosa non va
- Forse, un film del genere avrebbe meritato il rilascio in sala.