Quando lo scorso anno William Friedkin è stato ospite al Lucca Film Festival, ha chiesto un giorno libero all'organizzazione per recarsi a Roma e assistere a un esorcismo. Il risultato di quell'incursione romana è diventato un documentario, The Devil and Father Amorth , presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. E' Friedkin stesso, appena approdato al Lido, a raccontare l'incredibile esperienza vissuta. "Un anno fa ero a Lucca, dove ho ricevuto il Premio Puccini per il mio lavoro nell'opera lirica. Qualcuno mi ha detto che Lucca era vicino a Pisa, non avevo mai visto la Torre Pendente così ho deciso di farci un salto. Poi ho scoperto che a Pisa c'era l'aeroporto e in un'ora avrei potuto essere a Roma. Così ho deciso d'impulso di contattare Padre Gabriele Amorth, che conoscevo da tempo, e ho chiesto di avere un giorno per andare a Roma".
Perfino per William Friedkin filmare un esorcismo non è stata un passeggiata. Il regista spiega infatti: "Conoscevo da tempo Padre Amorth, ma sapevo che era impegnatissimo. Così l'ho contattato e gli ho chiesto di poter assistere a un esorcismo. Lui mi ha detto che ci avrebbe dovuto pensare su perché non era molto convinto. Mi ha ammonito che non era uno scherzo, ma una questione molto delicata. Dopo aver ottenuto il suo assenso, gli ho chiesto di poter filmare l'esorcismo e alla fine ha accettato, ma non potevo portare la mia crew, quindi ho girato da solo con una camera a mano e senza luci".
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Genesi di un documentario
L'approccio di William Friedkin alla pratica dell'esorcismo è un misto di curiosità, timore e interesse antropologico. Pur avendo firmato un'opera capitale sul tema come L'esorcista, Friedkin ammette che assistere a un vero esorcismo è un'esperienza lontana anni luce dagli esorcisimi fictional ricreati nel suo film. "Prima dell'anno scorso non avevo mai assistito a un esorcismo, per il mio film mi ero basato su rumor e mitologia, ma stavolta mi sono trovato di fronte a un evento senza precedenti. Nella vita ho visto tante cose incredibili, ho assistito a un rito voodoo in Giamaica e a cerimonie religione in Sudamerica ma non ho mai creduto nell'autenticità dell'esorcismo finché non ho incontrato Padre Amorth. Sono uno scettico, ma sono convinto di aver visto qualcosa di autentico. Non c'è niente di male nella fiction, ma questa era la verità e sono uscito dalla chiesa spaventato a morte da quello che avevo visto. In macchina non ho parlato per mezz'ora".
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Per partecipare alla cerimonia di Padre Amorth, Friedkin ha deciso di mettere da parte i pregiudizi che ha sempre nutrito. Lui stesso ammette di essere sempre stato scettico al riguardo. "Ci sono tanti misteri nel mondo che non capiamo e non capiremo mai. C'è il mistero della fede, dell'amore, della nascita. L'amore è un mistero. E' così facile essere scettici, non sappiamo niente, non abbiamo nessuna idea di come vadano le cose. Ciò che conta non è la fede o lo scetticismo, ma la curiosità. Questo è il motivo per cui ho fatto il film, perché sono curioso. Quanti di voi possono dimostrare che non ci sia un Dio? O il suo contrario?"
La guerra eterna contro il diavolo
William Friedkin ama coinvolgere l'interlocutore con metafore e aneddoti per illustrare il proprio punto di vista. Si vede che muore dalla voglia di renderci partecipi delle sensazioni provate nel suo viaggio romano. "Il mio primo film era un documentario su un afroamericano nel braccio della morte. Il film ha spinto il governatore dell'Illinois a dare la grazia a quest'uomo, ma durante la preparazione ho dovuto assistere a un'esecuzione. Il sentimento provato quando ti trovi di fronte a un male di tale portata è stato simile a filmare un esorcismo. Naturalmente non volevo realizzare un'enciclopedia dell'esorcismo. Ho contattato una serie di psichiatri, medici, un antropologo, ho scoperto che la psichiatria include l'esorcismo come cura a certe patologie mentali, ma a me interessava concentrarmi su questo esorcismo specifico, ancora più drammatico perché la famiglia dell'esorcizzata aveva perso la speranza visto che era la nona volta e nessun esorcismo aveva sortito l'effetto sperato. Io avevo la sensazione di essere in un posto pericoloso in cui Dio si manifesta in varie forme. Ero vicinissimo a Padre Amorth e con la mia camera ho ripreso una serie di cambi di personalità inspiegabili. Ci sono volute 4/5 persone per tenere ferma l'indemoniata".
Nonostante la situazione drammatica, nel documentario di William Friedkin non manca un pizzico di humor. La ragione sta nell'oggetto del film, come spiega il suo autore: "Padre Amorth era un uomo divertente, dotato di humor. Non temeva il diavolo, io sì. Lui guardava al demonio con ironia, era dedito completamente al suo lavoro. Aveva fatto tanti esorcismi e ormai era in grado di cogliere il lato umoristico della cosa, non vedeva il diavolo come il signore del male, ma come un idiota". L'anziano Friedkin ammette di avere un certo timore nei confronti del diavolo, ma non è certo questa la cosa che lo preoccupa di più. "Il grande orrore del mondo oggi è il terrorismo. Se penso alle vittime innocenti, al modo in cui sono concepiti gli attentati. Non avevo mai visto niente di simile a ciò che è accaduto a Parigi, Barcellona, in Belgio e il dramma è che siamo impotenti perché è imprevedibile".