Westworld, il bianco e il nero: la simbologia dei colori per decifrare lo show HBO

Durante la visione della prima stagione di Westworld siamo stati particolarmente colpiti da un aspetto visivo della serie TV, che gioca cripticamente sulla bicromia bianco/nero, e sulla simbologia legata da sempre al contrasto tra questi due colori.

Westworld: Ed Harris minaccia un uomo su una collina
Westworld: Ed Harris minaccia un uomo su una collina

La prima stagione di Westworld, nuova serie TV originale HBO trasmessa in Italia su SKY Atlantic, sta volgendo al termine e sin dai primi episodi ha saputo catturare l'interesse di un'estesa ed eterogenea fascia di pubblico, grazie a una storia che mischia il genere western a quello della fantascienza, tessendo una trama ricca di misteri, colpi di scena e simbologia.

Storia di un futuro passato

Westworld si svolge in un futuro prossimo e distopico, nel quale la fascia più abbiente della società può trovare divertimento e piacere, abbandonando il proprio tedium vitae e partecipando in carne e ossa all'esperienza unica che il parco omonimo al titolo della serie sa offrire: Westworld è infatti un parco a tema, nel quale è stata ricreata la realtà del Selvaggio West, uno degli scenari d'avventura per definizione. La realtà di Westworld è inoltre popolata da androidi molto complessi, in grado di replicare quasi perfettamente qualsiasi aspetto degli esseri umani, tanto che di primo acchito è impossibile distinguere gli uni dagli altri - e in questo senso la serie ha saputo dare molte sorprese.

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Una trama complessa

Westworld: l'attore Jeffrey Wright nell'episodio The Adversary
Westworld: l'attore Jeffrey Wright nell'episodio The Adversary

La trama di questo show è eccezionalmente complessa - e per questo molto affascinante - e si svolge su di almeno tre, forse quattro, piani temporali diversi, che si alternano tra loro in maniera "randomica", creando un piacevole senso di smarrimento nella mente dello spettatore. Mentre molti dei misteri dietro Westworld sono stati a poco a poco rivelati, tante altre verità nascoste si celano ancora sotto la sabbia e le rocce roventi del parco.
Nel corso della visione degli episodi della prima stagione dello show, siamo stati particolarmente colpiti da un aspetto visivo, quello che gioca sulla bicromia bianco/nera in maniera sottilmente simbologica e molto criptica. Del resto, questo è solo uno dei tanti misteri di Westworld da decifrare, e proprio in questo "gioco" sta parte del divertimento di cui questa serie TV è foriera.

Bianco e nero

Westworld: Anthony Hopkins nell'episodio The Stray
Westworld: Anthony Hopkins nell'episodio The Stray

Partiamo da un assunto: da sempre il bianco, che è un colore ad alta luminosità ma senza tinta, poiché contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico - tanto da essere definito, in modo quasi ossimòrico, come "colore acromatico" - è associato al giorno, alla luce, così come, in senso spirituale, alla vita e alla purezza dell'anima.
Di contro, il nero, che è l'assenza di colore, sta dicotomicamente a rappresentare la notte, il buio, così come la morte e la corruzione.

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Yin e yang

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Basti pensare a come questi due colori sono stati utilizzati nel corso della Storia dell'uomo e nella simbologia dei principali filoni culturali e spirituali: su tutti, basti prendere come esempio l'antico concetto filosofico cinese di yin (nero) e yang (bianco), che nei secoli è divenuto un vero e proprio archetipo in grado di classificare e definire qualsiasi fenomeno, naturale-empirico prima (gli "stati" del fuoco, per esempio), socio-religioso poi (in riferimento al Taoismo e al Confucianesimo), e persino scientifico (lo yin/yang è alla base di molte branche scientifiche cinesi, anche mediche).
Nello specifico, lo yin sta a rappresentare l'oscurità, la luna, la notte, tutto ciò che è oscuro, passivo, negativo e freddo, oltre che il nord-ovest, dove il giorno finisce; di contro, lo yang viene utilizzato per definire la luce, il sole, il giorno, come tutto ciò che è chiaro, attivo, caldo, positivo, oltre che il sud-est, dove il giorno inizia. Vi starete lecitamente chiedendo cosa abbia a che fare tutto questo discorso simil-filosofico con un prodotto d'intrattenimento come Westworld. Fermo restando che la risposta esatta è al momento solo nelle menti degli showrunner di questa serie TV, ci è apparso lampante come l'utilizzo - spesso sibillino - e il contrasto tra bianco e nero sia stato utilizzato per rafforzare, anche solo in modo meramente visivo, alcuni concetti chiave dello show. Specifichiamo che si tratta di mere interpretazioni e supposizioni personali, che non vogliono essere assunte come verità assolute.

Il "bagno di latte"

Westworld: un'immagine della serie della HBO
Westworld: un'immagine della serie della HBO

Partiamo dall'origine degli stessi Host, gli androidi biomeccanici che, grazie a un complesso e misterioso processo di creazione congegnato da Ford e da Arnold, sono divenuti sempre più complessi, dalle macchine animatroniche della prima generazione a organismi sempre più umani, sia sotto il profilo meramente fisico, che - soprattutto - psicologico. Per quanto i segreti dietro l'ontologia di questi esseri siano ancora un mistero, abbiamo visto come questi "nascano" in quello che potremmo definire come un "bagno di latte", ossia in una vasca contenente un liquido (proteico?) bianco. Prima di subire tutte quelle modificazioni atte a renderli unici, riconoscibili e umani, inoltre, gli Host sono completamente bianchi: ossa, muscoli, legamenti, tendini, articolazioni, pelle e qualsiasi altro tessuto è di questo colore e in tale stadio gli androidi sono praticamente uguali tra loro (con l'unica differenza fisionomica dettata dalle specifiche di genere sessuale).

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Difficile credere che la scelta del "bagno di latte" sia casuale: il latte è il primo nutrimento dei neonati di qualsiasi specie mammifera, ed è - anche solo culturalmente - ritenuto uno degli alimenti più puri e sani. Basti pensare a quello che il "bagno di latte" rappresentava per l'aristocrazia dell'Impero Romano e non solo, ossia un modo per purificarsi, rimuovendo la sporcizia e mantenendo la pelle forte e vitale. Più avanti nel processo creativo, gli Host sono ultimati e resi "umani", abbandonando quindi il loro colore "di base" e in qualche modo inevitabilmente corrompendosi a causa di questa loro umanizzazione. La vita del resto, umana e artificiale, può essere lecitamente interpretata come un inevitabile processo di decadimento, che inizia con la nascita e si conclude inevitabilmente con la morte.

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La mosca

Westworld: l'attore Anthony Hopkins nell'episodio Trace Decay
Westworld: l'attore Anthony Hopkins nell'episodio Trace Decay

Simbolo di questa progressiva quanto ineluttabile corruzione potrebbe essere la stessa mosca che sin dal primo episodio vediamo ronzare attorno ai protagonisti, ed è coprotagonista della bellissima scena finale della puntata pilota, assieme a Dolores (quello "schiaffo" ci aveva già preannunciato tutto quello che avremmo visto in seguito). La mosca del resto è biologicamente un animale che vive della decadenza di altri esseri viventi, perché in grado di deporre le proprie uova in qualsiasi materiale di natura biologica in stato di decomposizione, oltre al fatto che nell'immaginario religioso è vista come un essere malevolo, che anticipa l'arrivo di morte e forze maligne.

William e Logan

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Abbandoniamo per un attimo gli Host - ci torneremo - per guardare ai Visitatori di Westworld, che, come il viaggio di William e Logan ci ha mostrato, giungono nel parco a bordo di un futuristico treno, i cui esterni e - soprattutto - interni sono bicromatici, e ovviamente i due colori in questione sono il bianco e il nero. Concentrandoci sui secondi, abbiamo notato come l'interno dei vagoni sia quasi simmetricamente diviso in bianco e nero: questa scelta d'arredamento, molto appariscente - e anche un po' "pacchiana" se vogliamo - pare non essere casuale, ma anche qui simbolica, anche alla luce dei ruoli che i due "amici" stanno avendo all'interno della storia. Provate a riprendere il secondo episodio e a guardare dove sono inizialmente seduti i due, prima di arrivare a Westworld.

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Cappello nero o bianco?

Westworld: Jimmi Simpson nell'episodio Chestnut
Westworld: Jimmi Simpson nell'episodio Chestnut

Una volta giunti nella hall del parco, i due - così come tutti gli altri visitatori - vengono accolti da degli hostess - di ambo i sessi - che sono quasi sicuramente degli Host di Westworld, vestiti interamente di bianco (siamo all'inizio di questa esperienza, che può essere interpretata come una sorta di nascita, o meglio rinascita): anche qui, difficilmente tale scelta cromatica può essere interpretata come casuale. Ma sopra ogni cosa, l'elemento più rilevante in questo senso è quando ai Visitatori viene fatto scegliere il cappello da cowboy da indossare nel parco; ovviamente le scelte sono due: bianco o nero. Impossibile, dunque, non pensare a cosa sono in "white hat" e i "black hat" nel mondo del digitale e dell'informatica, e traslare tale definizione alla natura di Westworld e al ruolo di questi nel parco.

White Hat vs. Black Hat

Westworld: Ben Barnes e Jimmi Simpson in Dissonance Theory
Westworld: Ben Barnes e Jimmi Simpson in Dissonance Theory

Nello specifico, nel linguaggio informatico un white hat è un hacker etico, uno che evita qualsiasi abuso di sistemi informatici, contrastandolo. Il suo compito è quello di verificare, coordinare e mettere in sicurezza qualsiasi rete e i vari sistemi che la compongono. Di contro, i black hat - anche definiti come "cracker" - sono hacker immorali che hanno lo scopo di destabilizzare e distruggere un sistema informatico, spesso per fini criminale. Alla luce di questa definizione, provate a vedere cosa fanno all'interno di Westworld - agli Host del parco e alla struttura dello stesso - coloro che indossano un cappello bianco (o chiaro) e coloro che indossano un cappello nero (o scuso): yang e yin, vita contro morte, luce contro oscurità, caos contro ordine.

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L'uomo in nero

Westworld: una scena con Ed Harris
Westworld: una scena con Ed Harris

Siete ancora convinti che tutto questo sia casuale? Andiamo oltre, guardando sempre a William e al personaggio senza nome noto come "l'uomo in nero", interpretato da Ed Harris, il cui unico scopo sembra essere quello di scoprire i segreti che si celano nel cuore del parco per un proprio misterioso fine personale. Molte teorie dei fan asserivano sin dal principio che i due suddetti personaggi sono in realtà la stessa persona in due momenti diversi e lontani nel tempo: queste supposizioni paiono aver trovato sempre più fondamento - ma non ci addentreremo nello specifico per evitare spoiler. Postulato che sia così, appare doveroso interrogarsi su cosa possa aver prodotto questo cambiamento, questo shift dal bianco al nero di William, passato dall'essere un uomo puro e genuino, che si fa scrupoli a uccidere delle forme di vita artificiali finendo persino per innamorarsi di una di queste, a un uomo cinico e spietato, che non si fa più alcun problema a uccidere e quasi desideroso di vedere il parco distrutto.

Maeve

Westworld: Thandie Newton durante una scena dell'episodio Chestnut
Westworld: Thandie Newton durante una scena dell'episodio Chestnut

Torniamo agli Host, e nello specifico al personaggio di Maeve, che abbiamo conosciuto come "matrona" del bordello di Westworld. Nel tempo, abbiamo visto come questo personaggio si sia evoluto, acquisendo coscienza della propria reale natura e mettendo in atto una vera e propria ribellione contro i suoi creatori, così come abbiamo visto che nel passato, in un precedente filone narrativo, Maeve non era una prostituta, ma una madre che viveva in campagna con la propria figliola, sino a un avvenimento traumatico provocato proprio dall'"uomo in nero". Anche qui: quando il personaggio in questione era all'inizio della sua esistenza, ed era più puro e meno corrotto dalla vita e da ciò che avviene quotidianamente nel parco, era vestito quasi completamente di bianco, così come il suo vestiario - già scuro dal momento in cui ci è stata presentata come matrona - è divenuto sempre più nero nel corso del tempo.

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Hector Escaton

Westworld: una foto dell'episodio Dissonance Theory
Westworld: una foto dell'episodio Dissonance Theory

Sempre in materia di Host, vi è un altro uomo in nero da considerare: Hector Escaton, il capo dei fuorilegge il cui scopo è quello di fare "tabula rasa" della popolazione del parco, chiudendo così di volta in volta un filone narrativo. Di fatto, Hector è foriero di distruzione e morte per gli abitanti del parco, ed è interamente vestito di nero - così come invece gli addetti alla manutenzione del parco, che alla fine di ogni storia devono ripulire le location e ricostruire gli Host sono vestiti con tute bianche.

Scacchiera in salsa western

Westworld: gli attori Anthony Hopkins e Jeffrey Wright in The Stray
Westworld: gli attori Anthony Hopkins e Jeffrey Wright in The Stray

Dunque, non è difficile immaginare Westworld come un'immensa scacchiera in salsa western, nella quale esistono pedine bianche e nere in contrapposizione tra loro e ognuna con un preciso ruolo da giocare. Quale? Probabilmente la risposta è solo nella mente del co-creatore del parco, Robert Ford, una sorta di burattinaio al di sopra di tutto, intento a muovere contemporaneamente tantissimi fili e immancabilmente sempre vestito di bianco e di nero, in modo più che evidente.

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Lo spartito

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Tale bicromia è presente in tantissimi altri elementi di questa serie TV - troppi da elencare - ma vi basti pensare su tutti allo strano "spartito" prodotto dal pianoforte all'interno del saloon, quello che suona da solo (o suonato da dita invisibili?): su un infinito foglio bianco vengono impresse delle note nere, e questa potrebbe essere la giusta metafora di ciò che gli Host sono. Alla nascita questi sono infatti come dei fogli bianchi, sui quali gli umani scriveranno in nero la loro storia e il loro destino, quasi sempre in modo decadente e violento.

Paint it black!

Westworld: Thandie Newton in un'immagine della serie
Westworld: Thandie Newton in un'immagine della serie

Infine, come "ciliegina sulla torta" finale, qualora non credeste ancora a una volontaria scelta cromatica da parte dei produttori della serie TV, chiedetevi se l'inclusione in chiave rivisitata dei brani Paint it black - che significa letteralmente "dipingilo di nero" - dei Rolling Stones e Black Hole Sun dei Soundgarden sia solo una casualità, non dimenticando anche Back to Black di Amy Winehouse che risuona qualche episodio più avanti, in un momento chiave della "trasformazione" di Maeve.